Processo originale degli untori di
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vero quello, che diceva, per il che si suppone, clie l'intendesse molto, bene.
Respondit, s'io 1' havessi dello di nò, m' havrebbe usato una qualche infamità Dicens voglio dire, die se lui m' hà detto qualche cosa, e ch'io habbi detto di nò havrò detti la verità.
Ei dicto, che uon s'interroga di questo per adesso , mà solo se li dice, eh' il Baruello li disse in faccia la causa, perche era pregione, e che esso non può negare dJ haverio inteso, poiché li disse, di nò. Respondit, V. S. me lo legga. Tunc ci lecta confrontatione cum dicto Baruello Dixit, mi non me ne raccordo sopra l'anima mia id pluries repetendo.
$fonitus à dir la verità se la quinta Domenica di quadragesima dell'anno i63o. prossimo passato havendo ritrovato Stefano Baruello sul ponte di P. T. s'accordò con lui d'andar à cena quella sira à casa di Gerolamo cuoco, che faceva bettolino vicino à S. Sisto, et essendovi andato, et havendo cenato insieme, lui constituto disse al detto Baruello, che haveva una bella occasione di diventar ricco, e pregato dal detto Baruello à volergliela insegnare, li rispose, à far un servitio al figliuolo del Sig. Castellano, e restò in concerto con lui di farli parlar insieme il giorno seguente, e perciò la mattina seguente condusse detto Baruello alla piazza del Castello dove disnororio nell' hostaria di Cesare Pezano, e dopo disnati d'indi ad un pezzo lo condusse alla Cavalarizza dove trovorono il Fontana suo suocero, e Michel Tamborino, e fermatosi ivi, venne il figliuolo del Sig. Castellano accompagnalo da doi vestiti alla francese, et uupre-
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