Processo originale degli untori di

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      matri impie impactis, et Petrum de Saragoza esse in-quirendum iuxta emergentia (').
      I63I. DIE 20. iiiNU.
      Iterum examìnatus prcef. Carolus Vedanus , suo iuramentoDicit, mi sono sempre deportato bene con messer padre e madonna madre, perche facevo sempre quello, che mi comandavano.
      Monito à dir la verità, perche consta in processo, che esso hà battuto suo padre, e sua madre.
      Respondit, di questo non havrò mai da dar conto à Dio, nè alla Vergine Santissima eh' io mi sij portato male con loro.
      Dettoli, che tutto ciò consta in processo, e che però anche per ordine del Senato si fà reo, che babbi battuto suo padre, e sua madre tré anni saranno à Settembre che viene in circa, et anche in altri tempi.
      Respondit, Illustrissimo Signore, non è vero, e non trovarà mai, ch'io babbi fatto questo : non nego già , che non vi sij stata qualche contesa frà di noi, come si fa, mà d' esser venuto a quest'impietà non è vero.
      Et fuit reconsignatus cum monitione generali etc.
      Sequitur Epistola n. q. Don Francisci de Padilia per Don Auditorem consignata, super qua Don Ioan-nes fuit examìnatus, et est tenoris ulz.
      Hijo mio, dies de a6. del mes pasado a ca me falm ta cartas tujas aguardolas, con buenas nuevas de
      (¦) Il Senato ordinò che il Vedano dovesse costituirsi reo d' aver battuto padre e madre, e doversi cercare Pietro di Saragozza.


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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