Processo originale degli untori di
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ò di Maggio dell'anno passato, con l'occasione della guerra, e d'avanzarmi in posto, offersi al Sig. Marchese Spinola far leva di quattro compagnie de cavalli archibugieri, oltrar la mia, con che mi dasse titolo di colondlo, et esso mi disse, che per adesso non haveva bisogno di cavallari», péro che presentandosi 1' occasione, nJ avrebbe tenuto memoria, e che m'havrebbe anteposto à qualch'un altro, et il modo con che volevo far dette levata era; che S. E. dasse à me le patenti in bianco, perche le dassi a quelli Capitani, che mi fosse piaciuto, perche à questo snodo pensavo non solo non spendere del mio, ma avanzar denari, Dicens se V. S. vuol sapere chi sono li Capitani, che destinavo d'elegere glie lo dirò.
Uno era Don Rodrico de Musica, un' altro era il Tenente Montero, un'altro era Bartolomeo Poiato de Ro-ueda, e l'altro era il Tenente Carbonello.
Interrogato, di quanti soldati sono le compagnieRespondit, le piazze d'archibugieri sono cento, però vi si computano le bocdie delli Ufficiali, Capitano, Foriere, et altri, e per far una di queste compagnie Sua Maestà suole darli tré milla scudi.
Ad aliain dicit, non mi raccordo del tempo preciso quando trattai col Vermiglio cavalarizzo di comprar qud cavallo, ma sò bene, che fu la seconda volta, ch'io venni a Milano, et hora che mi sovviene, fù quando venni la notte di S. Pietro.
Interrogato, che si metta bene à memoria se venne altre volte à Milano, oltre quelle due, che hà detto.
Respondit, Sig. nò.
Interrogatiti dicit, Signor sì, che quando venni à Milano il giorno di S. Pietro era chiusa la porta del Castello verso la Città.
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