Processo originale degli untori di
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Interrogatus dicit, io mi chiamo Pietro Verdello naturai de Saragozza, e sono Soldato del Castello di Milano dalla presa di Bradà in quà, e solamente sono stato in Roma et in Napoli un'anno e mezzo, da dove venni quest'inverno passato un anno, poco prima che mi fa-, cessero pregione.
Ad alias ait, quando partei per Roma fu d'Agosto prima che qui si trattasse di male, et il Sig. Castellano era à Cremona.
Interrogato, di che male s'intende.
Respondit, m'intendo di questo male, che è passato qua tanto forte, perche io non m'intendo d'altro male.
Interrogato, che male è questo.
Respondit, il male del popolo del quale è morto tanta gente, che io non. sò che male si sij, perche non mi trovavo, che ero absente.
Ad alias dicit, io hebbi disgusto col Capitano del Castello, e dimandai licenza à S. E., e lui mi rispose: Se volete andare andate, che licenza non ve la voglio dare, e così andai à Roma perche havevo fatto un voto spirituale, dove stetti forsi tré settimane, nel qual viaggio dimandavo elemosina, mà in Roma stetti in casa d'uno cognato di mia moglie, il quale mi teneva in un' hostaria, e mi dava doi reali il giorno, il quale si dimanda Carlo Ripamonte, quale è dispensiero in casa del Sig. Cardinale Aldobrandino. Dicens non sò di sicuro, che sij dispensiero, però stà lì, e li portai una lettera di rac-comandatione di mia suocera, mia cognata, e di mia moglie, nè sono mai stato altra volta in Roma.
Ad alias ait, doppo partito da Roma andai di longo à Napoli ove m'assentai soldato nella Compagnia d'uno
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