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A quel primo fortunato lavoro teatrale altri ne seguirono a breve distanza: Cristina di Svezia (1830); Carlo IV (1831) ; Riccardo d'Arlington (1831) ; Antony (1831), il migliore forse; Teresa (1832); Angela (1832) ed altri; poi commedie, ancor vive nel ricco repertorio francese, e quel dramma Kean (1836), che Gustavo Modena rese popolarissimo in Italia.
Questa straordinaria fecondità nel campo drammatico non gii tolse di dedicarsi contemporaneamente a numerosissimi altri lavori letterari d'ogni genere, che occuperebbero parecchie pagine coi loro soli titoli: romanzi a centinaia di volumi, novelle, memorie, impressioni di viaggio, schizzi e via dicendo. Prodigiosa feracità di un ingegno e di una fantasia, che parvero inesauribili.
Il Conte di Montecristo venne in luce la prima volta nel Journal des Débats „. e poi in 12 volumi dal 1841 al '45 : I tre Moschettieri nel Siècle „ e nel 1844 in 8 volumi, col seguito dei Ventanni dopo e II Visconte di Brage-lonne (1845-46). La Regina Margot uscì pure nel '45. La sola trilogia, che si diffuse rapidamente anche fuori di Francia, gli valse una popolarità mondiale e una rendita annua di duecentomila franchi, che allora erano una ricchezza spropositata.
Dumas rese popolare co' suoi romanzi la storia di Francia e fu uno degli scrittori che acquistò più universalità al nome francese.
Fra i cento suoi romanzi, che trovano numerosissimi lettori anche in Italia, ricordiamo: Luigi XIV e il suo secolo, continuato da Luigi XV e da Luigi XVI; Il Ba stardo di Mauléon; Il Cavaliere di Maison Rouye; La Collana della Regina, ecc.
Fra i molti suoi volumi di Memorie, dove è sempre più romanziere che storico, noi Italiani abbiamo speciale motivo di ricordare le Memorie di Garibaldi, che il Dumas avvicinò durante la leggendaria spedizione dei Mille.
Imbarcatosi in imprese teatrali e giornalistiche, andate