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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 7 —
   preveduto il capo dei mercanti, gli animi si erano eccitati. I popolani impadronitisi delle campane avevano suonato a stormo. Comminges aveva tenuto duro, aveva arrestato un uomo che sembrava dei principali agitatori, e per darne un esempio aveva ordinato che fosse appeso alla croce del Trahoir. In conseguenza i soldati l'avevano trascinato per eseguire quell'ordine ; ma sulle piazze questi erano stati attaccati a colpi di pietre e di alabarde, il ribelle aveva approfittato di quel momento per fuggire, aveva raggiunta la via dei Lombardi e si era rifugiato in una casa, dalla quale avevano al momento forzate le porte. Quella violenza era stata inutile : non si era potuto trovare il colpevole. Comminges aveva lasciato un posto nella contrada, e col resto del suo distaccamento era corso al Palazzo Reale per render conto alla regina di ciò che succedeva. Lungo tutta la strada era stato inseguito da grida e da minacce; diverse delle sue guardie erano state ferite a colpi di picche e di alabarde, ed egli stesso era stato colpito da una pietra che gli aveva tagliato un sopracciglio. Il racconto di Comminges corroborava l'avviso dato dal capo dei mercanti; non erano in misura per far fronte ad una seria rivolta, quindi il cardinale fece spargere nel popolo la voce che le truppe non erano state schierate sulle piazze e sul Ponte Nuovo che a proposito della cerimonia, e che si andavano ritirando. In fatti verso le quattro della sera si concentrarono tutte verso il Palazzo Reale; fu assegnato un posto verso la barriera dei Sergenti, un altro ai Quinze-Vingts, un terzo a    D'un tratto alzò la testa, col ciglio quasi corrugato, come un uomo deciso sul da farsi, fissò gli occhi sopra un enorme orologio a pendolo che stava per suonare le sei ore, e prendendo un fischio d'argento dorato situato sul tavolo a portata della sua mano, fischiò due volte. S'aprì senza strepito una porta nascosta nella tappezzeria, ed un uomo vestito di nero si avanzò in silenzio, e si pose ritto dietro la poltrona.
   — Bernouin, — disse il cardinale senza neppur voltarsi,