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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 15 —
   dere con piacere; ma se fossi ucciso pel Mazarino, come poco mancò che vostro nipote lo fosse quest'oggi, non v'è paradiso, per delizioso che fosse, che potesse consolarmene.
   — Bene, bene, signor Villequier, — disse Mazarino. — State tranquillo che renderò conto al re della vostra devozione.
   Indi, volgendosi ala scorta f. — Andiamo, signori, — continuò, — tutto va bene, rientriamo.
   ! — Oh bella ! — disse Villequier, — Mazarino era là ! tanto meglio; è da tempo che desideravo dirgli in faccia aio che ne pensavo ; voi me ne forniste l'occasione, Guitaut, e, sebbene la vostra intenzione non sia delle migliori per me, ve ne ringrazio.
   E girando sui talloni, rientrò al corpo di guardia zufolando un'aria da Fronda.
   Frattanto Mazarino ritornava meditabondo; ciò ch'egli aveva inteso successivamente da Comminges, da Guitaut e da Villequier lo confermava nel suo pensiero, che in caso di avvenimenti gravi egli non aveva alcuno per sè tranne la regina, e anche la regina aveva sì spesso abbandonato d suoi amici, tanto da far parere al ministro, che il suo appoggio malgrado le precauzioni che aveva prese, fosse molto incerto e precario.
   In tutto il tempo che durò questa corsa notturna, vale a dire per un'ora circa-, il cardinale, studiando successivamente Comminges, Guitaut e Villequier, aveva esaminato un uomo. Quest'uomo che era rimasto impassibile in faccia alla minaccia popolare, ed era rimasto impavido allé facezie di Mazarino, e alle btìrle di cui era stato l'oggetto, quest'uomo gli sembrava un essere privilegiato e temprato per avvenimenti del genere di quelli in cui si trovava e segnatamente di quelli nei quali stava per trovarsi.
   D'altronde quel nome di d'Artagnan non gli era del tutto ignoto, e benché Mazarino non fosse venuto in Francia che verso il 1634 o 1635, vale a dire sette od otto anni dopo gli avvenimenti che abbiamo narrati nella storia precedente, sembrava al cardinale di avere il peso a pronunziare quel nome come quello d'un uomo che, in una circostanza sfuggita alla di lui memoria, si era fatto distinguere come modello di coraggio, di accortezza e di devozione.
   Quest'idea s'era talmente impadronita del suo spirito, che risolvette di far la luce senz'alerò; ma le informazioni che