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— Olà, maggiore, fate discendere il N. 256.
Entrando alla Bastiglia, si cessava d'essere uomini, non
si diventava che dei numeri.
D'Àrtagnan si sentì rabbrividire al rumore delle chiavi; . perciò rimase a cavallo senza voler discendere, guardando le sbarre, le finestre rinforzate, i muri enormi che non aveva mai visti se non dall'altra parte del fossato, e che gli avevano incusso tanta paura circa vent'anni prima.
Si udì una scampanellata.
— Vi lascio, — gli disse il signor di Tremblay, — mi si chiama per firmare l'uscita dei prigionieri. Arrivederci, signor d'Àrtagnan.
— Che il diavolo mi fulmini se io ti rendo l'augurio ! — mormorò d'Arta-gnan accompagnando l'imprecazione col più grazioso sorriso; — se rimango ancora cinque minuti in questo cortile, mi ammalo. Andiamo, andiamo, vedo che è meglio morire su un mucchio di paglia, come probabilmente mi accadrà, che accumulare diecimila lire di rendita come governatore della Bastiglia.
Aveva appena terminato il suo monologo che comparve il prigioniero. Vedendolo, d'Àrtagnan fece un moto di sorpresa che tosto represse. Il prigioniero salì sulla carrozza facendo mostra di non aver riconosciuto d'Àrtagnan.
— Signori, — disse d'Àrtagnan ai quattro moschettieri, — mi si raccomandò la massima sorveglianza ai prigionieri ; ora, posto che la carrozza non ha serrature alle portiere, voglio salire con lui. Signor di Lillebonne abbiate la bontà di condurre il cavallo, tenendolo alla briglia^
— Volentieri, signor luogotenente, — rispose colui al quale si era indirizzato.
D'Àrtagnan pose piede a terra, diede la brigia del suo cavallo al moschettiere, montò nella carrozza, si pose a fianco del prigioniero, e con voce nella quale era impossibile distinguere la minima emozione, disse:
— Al Palazzo Reale ed al trotto.
La carrozza subito partì, e d'Àrtagnan, approfittando della oscurità che regnava sotto l'arcata che si attraversava, si gettò al collo del prigioniero, gridando :
— Rochefort ! siete proprio voi ! non m'inganno !
— D'Àrtagnan ! — esclamò Rochefort sorpreso.
— Ah, mio povero amico! — continuò d'Àrtagnan, — non avendovi veduto da quattro o cinque anni, vi credetti morto.
— In fede mia, — disse Rochefort, — non v'è gran dif-