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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 21 —
   ferenza, credo, tra un morto e un sotterrato ; ed io sono sotterrato, poco vi manca.
   — E per qual delitto siete alla Bastiglia?
   — Volete che vi dica la verità?
   — Sì.
   — Ebbene! non ne so nulla.
   — Voi diffidate di me, Rochefort?
   — No, parola da gentiluomo, giacche è impossibile che vi sia per la causa che mi viene imputata.
   — Qual causa?
   — Come ladro notturno.
   — Voi ladro notturno? Rochefort, voi ridete?
   — Comprendo. Questo esige spiegazioni, non è vero?
   — Confesso.
   -— Ebbene, ecco cos'è accaduto. Una sera dopo un'orgia da Reinard, alle Tuileries, col duca d'Harcourt, Fontrailles, de Rieux ed altri, il duca d'Harcourt propose d'andar a strappare i mantelli sul Ponte Nuovo; voi lo sapete, è un divertimento che aveva messo molto in voga il duca d'Orléans.
   — Eravate pazzo, Rochefort, alla vostra età?
   — No, ma ubriaco, e siccome il passatempo mi sembrava mediocre, proposi al cavaliere de Rieux d'essere spettatore invece d'essere attore, e per vedere la scena dal miglior palco, di salire sul cavallo di bronzo. Detto fatto. Mercè gli speroni, che ci servirono di staffa, in un momento fummo appollaiati sulla groppa del cavallo ; stavamo a meraviglia e vedevamo ottimamente. Quattro o cinque tabarri erano già stati rubati con una destrezza senza pari, e senza che quelli a cui erano stati tolti osassero dire una parola; quando non so quale imbecille meno tollerante degli altri si mette a gridare: « Alle guardie! » e ci attira addosso una pattuglia d'arcieri. Il duca d'Harcourt, Fon trailles e gli altri si salvano; de Rieux vuol fare altrettanto. Io lo trattengo dicendogli che non verranno a snidarci dove siamo. Non mi ascolta, mette il piede nello spe rone per discendere, lo sperone si rompe, cade, si spezz; una gamba, e invece di tacere si mette a gridare come un forsennato. Voglio saltare ancor io, ma era troppo tardi, salto nelle braccia degli arcieri, che mi conducono al. Ca stello, ove mi addormento come fossi tra due guanciali ; certo che l'indomani sarei uscito di là. Passa l'in domani, passa un altro giorno, passa una settimana; scrivo al car dinaie. Lo stesso giorno mi si viene a cercare e mi si con-