— 22 —
duce alla Bastiglia; e sono cinque anni che vi abito. Credete voi che ciò sia per aver commesso il sacrilegio di montare in groppa dietro Enrico IV ?
— No, avete ragione, caro Rochefort, non può essere per ciò, ma voi probabilmente saprete subito il perchè.
—Ah, sì! giacché mi sono dimenticato di chiedervelo ; dove mi conducete?
— 'Dal cardinale.
— Che vuole da me?
Non ne so nulla, giacché ignoravo perfino che venivo a cercare voi.
— - Impossibile. Voi un favorito!
— Io un favorito! — esclamò d'Artagnan. — Ah! mio povero conte! io sono più cadetto di Guascogna che quando vi vidi a Meung, sapete bene che purtroppo è l'affare di quasi vent'anni fa ! — E un grosso sospiro terminò la sua frase.
— Tuttavia voi venite con un ordine?
— Perchè mi trovavo per caso nell'anticamera, ed il cardinale s'è rivolto a me come avrebbe fatto con un altro ; ma io sono sempre luogotenente dei moschettieri, e se non sbaglio sono press'a poco vent'un anno che sono in carica.
— Però, dopo tutto non essendovi accaduto disgrazie, è molto.
— E quali disgrazie volete che m'accadano? Come già dissi, io non so quel verso latino che ho dimenticato, o piuttosto che non ho mai saputo bene: La folgore non colpisce mai le vallate ; ed io sono una vallata, mio caro Roche-fort, e delle più basse che vi siano.
— Allora Mazarino è sempre Mazarino?
— Più che mai, mio caro; lo si dice ammogliato colla regina.
— Ammogliato !
— Se non è suo marito, è di sicuro il suo amante.
— Resistere a un Buckingham e cedere ad un Mazarino !
— Ecco cosa sono le donne! — riprese filosoficamente d'Artagnan.
— Le donne pazienza, ma le regine !
— Eh, Dio mio, sotto questo rapporto le regine sono due volte donne.
— Ed il signor di Beaufourt è sempre in prigione?
— Sempre; perchè?
— Ah! si è che, siccome mi voleva bene, avrebbe potuto trarmi d'impaccio.