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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 29 —
   Ciò che prova che se aveva dei nemici terribili, aveva pure amici affezionati.
   — Ecco quanto desidero!
   — Ho conosciuto persone, — continuò Rochefort, — che stimava esser giunto il momento di mantenere la parola a d'Artagnan, ho conosciuto persone che, colla loro sagacia hanno certe volte deluso la penetrazione del cardinale : colla loro bravura, battute le sue guardie e le sue spie ; persone che, senza danaro, 6enza appoggio, senza credito hanno conservato una corona ad una testa coronata e fatto chiedere grazia al cardinale.
   — Ma queste persone di cui parlate, — disse Mazarino sorridendo intimamente perchè finalmente Rochefort giungeva dove voleva condurlo, — queste persone non erano affezionate al cardinale dacché lottavano contro di lui.
   — No, giacché sarebbero 6tate meglio ricompensate; ma avevano la disgrazia d'essere affezionate a quella stessa regina per cui poco fa chiedevate servitori.
   *— Ma come potete sapere tutte queste cose ?
   — So queste cose perchè a quell'epoca queste persone erano miei nemici, perchè lottavano contro di me, perchè feci loro tutttf il male che ho potuto, perchè dal lato loro me lo resero per quanto poterono, perchè uno di essi, col quale avevo particolarmente a che fare, mi diede un colpo di spada circa sette anni fa ; era il terzo che ricevevo dalla stessa mano... il saldo di un conto antico.
   — Ah ! — esclamò Mazarino con ammirabile bonomia, — se conoscessi uomini simili...
   — Eh, monsignore ! ne avete uno alla vostra porta da più di sei anni, e da sei anni lo avete giudicato buono a nulla.
   — Chi dunque ?
   — Il signor d'Artagnan.
   — Questo Guascone? •— esclamò Mazarino con sorpresa perfettamente simulata.
   — Quel Guascone ha salvato una regina e fatto confessare al signor di Richelieu che, in fatto d'abilità, d'astuzia e di politica, non era che uno scolaro.
   — Davvero!
   — È proprio come ho l'onore di dire a Vostra Eccellenza.
   — Narratemi qualche cosa di ciò, mio caro Rochefort.
   — È molto difficile, monsignore, — disse il gentiluomo sorridendo.
   — Allora me ne racconterà egli stesso.