— 33 —
che mi scriviate ancora, signor di Rochefort; le vostre lettere sarebbero lettere sprecate.
— Ho tratte le castagne dal fuoco, — mormorò Rochefort ritirandosi; — e se d'Artagnan non è contento di me quando gli racconterò fra poco l'elogio che gli ho regalato, vuol dire che sarà incontentabile. Ma dove diavolo mi si conduce ?
Infatti condùoevano Rochefort per la piccola scala in vece di farlo passare per l'anticamera, ove attendeva d'Artagnan.
Nella corte trovò la sua carrozza ed i quattro uomini di scorta ; ma cercò indarno il suo amico.
— Ah ! ah, — disse fra se, Rochefort ; — ora la cosa cambia maledettamente, e se v'ha sempre un sì gran numero di popolo assembrato nelle strade, cercheremo di provar al Mazarino, che grazia a Dio siamo ancora buoni a qual-
.cos'altro, non soltanto di guardare un prigioniero.
E saltò nella carrozza così leggermente, come se non avesse avuto che venticinque anni.
IV.
Anna d'Austria a quarantasei anni.
Rimasto solo con Bernouin, Mazarino stette un momento pensieroso ; ne sapeva molto, eppure non ne sapeva ancora abbastanza. Mazarino era un baro al giuoco; è una particolarità tramandataci da Brienne; il truffare lo chiamava giocar col sopravvento. Risolvette quindi di non intavolare la partita con d'Artagnan se non quando conoscesse bene tutte le carte del suo avversario.
— Monsignore ha bisogno di qualche cosa? —chiese Bernouin.
— Sicuro, — rispose Mazarino: — fammi lume, vado dalla regina.
Bernouin prese una candela ed andò avanti per primo. V'era un passaggio segreto che dagli appartamenti e dal gabinetto di Mazarino metteva agli appartamenti della regina ; era per quel corridoio che passava il cardinale per
Dumas. Venti anni dopo. - l
3