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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 33 —
   che mi scriviate ancora, signor di Rochefort; le vostre lettere sarebbero lettere sprecate.
   — Ho tratte le castagne dal fuoco, — mormorò Rochefort ritirandosi; — e se d'Artagnan non è contento di me quando gli racconterò fra poco l'elogio che gli ho regalato, vuol dire che sarà incontentabile. Ma dove diavolo mi si conduce ?
   Infatti condùoevano Rochefort per la piccola scala in vece di farlo passare per l'anticamera, ove attendeva d'Artagnan.
   Nella corte trovò la sua carrozza ed i quattro uomini di scorta ; ma cercò indarno il suo amico.
   — Ah ! ah, — disse fra se, Rochefort ; — ora la cosa cambia maledettamente, e se v'ha sempre un sì gran numero di popolo assembrato nelle strade, cercheremo di provar al Mazarino, che grazia a Dio siamo ancora buoni a qual-
   .cos'altro, non soltanto di guardare un prigioniero.
   E saltò nella carrozza così leggermente, come se non avesse avuto che venticinque anni.
   IV.
   Anna d'Austria a quarantasei anni.
   Rimasto solo con Bernouin, Mazarino stette un momento pensieroso ; ne sapeva molto, eppure non ne sapeva ancora abbastanza. Mazarino era un baro al giuoco; è una particolarità tramandataci da Brienne; il truffare lo chiamava giocar col sopravvento. Risolvette quindi di non intavolare la partita con d'Artagnan se non quando conoscesse bene tutte le carte del suo avversario.
   — Monsignore ha bisogno di qualche cosa? —chiese Bernouin.
   — Sicuro, — rispose Mazarino: — fammi lume, vado dalla regina.
   Bernouin prese una candela ed andò avanti per primo. V'era un passaggio segreto che dagli appartamenti e dal gabinetto di Mazarino metteva agli appartamenti della regina ; era per quel corridoio che passava il cardinale per
   Dumas. Venti anni dopo. - l
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