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recarsi in qualunque momento da Anna d'Austria 1). Giungendo nella stanza da letto alla quale metteva quel passaggio, Bernouin incontrò madama Beauvais. Madama Beauvais e Bernouin erano confidenti intimi di questi amori antiquati e madama Beauvais si incaricò di annunziare il cardinale ad Anna d'Austria che stava nel suo oratorio, col giovane Luigi XIV.
Anna d'Austria, seduta su d'una grande poltrona, col gomito appoggiato alla tavola, e la testa tra le mani, guardava il piccolo re, che rannicchiato su un tappeto, sfogliaz-zava un gran libro di battaglie. Anna d'Austria era una regina che nelle ore d'ozio amava posare con maestà; ella rimaneva così delle ore ritirata nella sua camera, o nel suo oratorio, senza ne leggere ne pregare.
Quanto al libro col quale si trastullava il re, era un Quinte-C uree arricchito d'incisioni rappresentanti le grandi gesta d'Alessandro. r
La signora Beauvais apparve alla porta dell'oratorio e annunciò il cardinale Mazarino.
Il piccino si alzò su d'un ginocchio, col ciglio aggrottato e guardando sua madre disse:
— Perchè mai, egli entra così senza chiedere permesso?
Anna arrossì leggermente.
— È cosa necessaria, — replicò la regina, — che un primo ministro, nel tempo in cui siamo, possa venire a render conto alla regina di quel che succede, senza dover suscitare la curiosità o i commenti della corte.
— Ma mi sembra che il cardinale di Richelieu non entrasse mica così, — rispose il fanciullo implacabile.
— Come ti vuoi ricordare cosa faceva il signor cardinale di Richelieu? tu non lo puoi sapere, eri troppo giovane.
— Sta bene, non me lo ricordo, ma ho domandato, e me l'hanno detto.
— E chi te l'ha detto? — riprese Anna d'Austria con un movimento dell'animo mal simulato.
— Io so che non devo mai nominare le persone che rispondono alle domande che ho loro rivolte, — rispose il giovinetto, — perchè se parlassi non mi direbbero più niente.
In quella entrò Mazarino. Il re si alzò allora del tutto, prese il suo libro, lo chiuse, e andò a riporlo sulla tavola,
1) La via per la quale il cardinale si recava dalla regina, si vede ancor» al palazzo reale (Memorie della prineipessa palatina, pag. 331).