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quale Luigi XIV covava una parte dell'odio che nutriva per il suo ministro.
Perciò il re sortì senza abbracciare sua madre, e senza salutare il cardinale.
— Sia pure così ! — disse Mazarino ; — mi piace vedere che si allevi Sua Maestà nell'orrore della dissimulazione.
— Perchè? — domandò la regina un poco timorosa.
— Ma, mi pare che la sortita del re non abbia bisogno di commenti; d'altronde Sua Maestà non si dà la briga di nascondere quel poco d'affetto che mi porta: ciò che non m'impedisce di essere affezionatissimo al suo servizio come a quello di Vostra Maestà.
— Io vi domando scusa per lui, cardinale, — disse la regina, — è un fanciullo che non può ancora sapere tutti i doveri che ha verso di voi.
Il cardinale sorrise.
— Ma, — continuò la regina, — voi siete venuto senza dubbio per qualche affare importante; che c'è dunque?
Mazarino si sedette, o meglio si sprofondò in una poltrona e con aria malinconica disse:
— C'è, che secondo ogni probabilità, noi saremo costretti a lasciarci quanto prima, a meno che voi spingiate la vostra affezione per me sino a seguirmi in Italia.
— E perchè tutto ciò? — domandò la regina.
— Perchè, come disse l'opera di Thisbé, — riprese Mazarino :
II mondo intier cospira a dividere i nostri fuochi.
— Voi scherzate, signore ! — disse la regina sforzandosi a riprendere un poco la 6ua antica dignità.
— Purtroppo no, signora! non celio niente affatto; piangerei piuttosto, ma vi prego di credermi; e c'è ben d'onde, poiché notate bene che ho detto:
Il mondo intero cospira a dividere i nostri fuochi.
Ora siccome voi fate parte del mondo intero, voglio, dire che voi pure mi abbandonate.
— Cardinale!
— Eh, mio Dio! non vi ho veduta l'altro giorno sorri dere al duca d'Orléans, o piuttosto a ciò che vi diceva?
— E che mi diceva?