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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 39 —
   — Ma, signore, — ripigliò la regina, — mi sembra clie voi mi facciate subire un interrogatorio.
   Al quale, in ogni modo, — disse Mazarino col suo eterno sorriso e la sua voce sempre dolce, — voi non rispondete che a seconda del vostro ghiribizzo.
   — Esponete chiaramente i vostri desideri, o signore, e vi risponderò — rispose la regina con un principio d'impazienza.
   — Ebbene, madama ! — continuò Mazarino inchinandosi, — desidero che mi mettiate a parte dei vostri amici, com'io posi ai vostri ordini quel poco d'industria e talento che il cielo mi ha donato. Le circostanze 6ono gravi ed è necessario agire energicamente.
   — Da capo! — disse la regina; •— io credevo che la fosse finita col signor di Beaufort.
   — Sì, voi non avete veduto che il torrente che voleva tutto rovesciare, e non avete fatto attenzione all'acqua stagnante.
   — Terminate, — disse la regina.
   — Ebbene, — continuò Mazarino, — soffro tutti i giorni gli affronti che mi fanno i vostri principi ed i vostri servi titolati, tutti automi che non veggono che tengo le loro fila e che, sotto la mia paziente gravità, non hanno ancora compreso il riso dell'uomo irritato, che ha giurato in cuor suo d'essere un giorno il più forte. Noi abbiamo fatto arrestare il signor di Beaufort, è vero, ma era ancora il meno pericoloso di tutti; vi è pure il Principe...
   -— Il vincitore di Rocroy ? E lo credete ?
   — Sì, madama, e molto spesso. Ma pazienza, come diciamo noi altri italiani. Poscia, dopo il Condè, vi è il duca d'Orléans.
   — Che cosa dite! il primo principe del sangue, lo zio del re !
   — Non il primo principe del sangue, non lo zio del re,
   ma il fiacco cospiratore che, sotto l'altro regno, spinto dal suo carattere fantastico e capriccioso, roso da miserabili contrarietà, divorato da una bassa, ambizione, invidioso di tutto ciò che lo superava in lealtà e coraggio, irritato d'essere qualche cosa per la sua nullità, si è fatto il portavoce di tutti i sinistri rumori, l'anima di tutte le cabale, che fece cenno d'andare avanti a tutte quelle brave persone che ebbero la stoltezza di credergli e che egli ha poscia rinnegate quando sono salite sul patibolo ! Non il primo principe del sangue, non lo zio del re, lo ripeto, ma l'assassino di