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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - 48 —
   — Sì, mentre voi cercherete da parte vostra, io m'informerò per conto mio, e forse apprenderò qualche cosa.
   — Il signor conte de La Fere, detto anche Athos ; il signor di Vallon, altrimenti detto Porthos, e il signor ca-valier d'Herblay, oggi abate d'Herblay, detto pure Aramis.
   Il cardinale sorrise.
   — Dei cadetti, — diss'egli, — che s'erano impegnati come moschettieri sotto un pseudonimo per non compromettere il loro nome di casato. Longues rapières, mais bour-ses légères; draghinassa lunga, ma borsa corta ; si sa bene ciò.
   — Se Dio vuole che quelle draghinasse passino al servizio di Vostra Eminenza, — disse d'Artagnan, — oso esprimere un desiderio, ed è che sia la borsa di monsignore che diventi leggera e che quella degli spadaccini diventi pesante ; giacche con questi tre uomini, Vostra Eminenza metterà a subbuglio la Francia intera, e magari tutta l'Europa, se ciò le conviene.
   — Questi guasconi, —disse Mazarino sorridendo, — valgono quasi quanto gli italiani per braveria.
   — In ogni modo, — disse d'Artagnan con un sorriso simile a quello del cardinale, — essi valgono di più per la stoccata.
   E uscì dopo d'aver chiesto un congedo che fu subito accordato, firmato dallo stesso Mazarino. Appena fuori si avvicinò ad una lanterna che era nella corte e guardò precipitosamente nel sacco.
   — Scudi d'argento! — disse con disprezzo: — ne dubitavo. — Ah, Mazarino, Mazarino ! tu non hai fiducia in me! tanto peggio, ti porterà sventura!
   Frattanto il cardinale si fregava le mani, e mormorava:
   — Cento doppie! cento doppie! per cento doppie scopersi un segreto pel quale Richelieu avrebbe pagato ventimila scudi. Senza contare questo diamante, — aggiunse gettando amorosamente lo sguardo sull'anello che aveva conservato invece di donarlo a d'Artagnan ; — senza contare questo diamante che vale almeno diecimila lire.
   E il cardinale rientrò nella sua camera tutto beato di quella serata nella quale aveva compiuto un così bel beneficio; posò l'anello in uno scrigno contenente diamanti d'ogni specie, perchè il cardinale era un amatore di pietre preziose, e chiamò Bernouin per spogliarlo, senza preoccuparsi altrimenti dei rumori che continuavano a venire a