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in quella camera quando voleva, colla sua assenza, punire la bella Maddalena.
Sua prima cura si fu di andare a chiudere in un vecchio scrittoio, la cui sola serratura era nuova, il suo sacco, che non ebbe neppure bisogno di verificare per assicurarsi della somma che conteneva ; indi, siccome un momento dopo fu portata la cena con la bottiglia di vino, congedò il cameriere, chiuse la porta e si pose a tavola.
Non era già per meditare, come si potrebbe credere; ma d'Artagnan pensava che non si fanno bene le cose che facendole da sè. Aveva fame e cenò; indi dopo cena andò a dormire. D'Artagnan non era neppure di quelle persone che credono che la notte porti consiglio ; alla notte d'Artagnan dormiva. Ma al mattino invece, tutto fresco, pieno d'accortezza, trovava le migliori ispirazioni. Da molto tempo non aveva avuto occasione di pensare al mattino, ma aveva sempre dormito alia notte.
Allo spuntar del giorno si risvegliò, saltò giù dal letto con una risoluzione da vero militare, e passeggiò intorno alla camera riflettendo.
— Nel '43, — diss'egli, — sei mesi circa prima della morte del cardinale, ho ricevuto una lettera da Athos. Dove? Vediamo!... Ah! ero all'assedio di Besan§on, me lo ricordo... ero in trincea. Cosa mi diceva? Che abitava una piccola terra ; ma dove ? Ero arrivato in quel punto, quando un colpo di vento mi portò via la lettera. In altri tempi sarei andato a cercarla, benché il vento l'avesse portata in un posto molto scoperto. Ma la.gioventù è un grande malanno... quando è passata. Ho lasciato che la mia lettera andasse a portare l'indirizzo di Athos agli spagnuoli, che non sapranno che farne e che dovevano pure rinviarmela. Quindi non bisogna più pensare ad Athos. Vediamo Porthos.
« Ho ricevuto una sua lettera: egli m'invitava a una grande caccia nelle sue terre per il mese di settembre 1646. Sfortunatamente, siccome in quel tempo ero a Béarn a cagione della morte di mio padre, la lettera mi seguì ; io ero partito quand'essa arrivò. Ma si mise ad inseguirmi e giunse a Montmidy alcuni giorni dopo che avevo abbandonata la città. Infine mi raggiunse nel mese d'aprile; ma siccome mi raggiunse soltanto nel mese d'aprile del 1647 e l'invito era per il mese di settembre 1646, io non potei approfittarne. Vediamo, cerchiamo questa lettera, che deve essere coi miei titoli di proprietà ».