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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 59 --
   dava anche un piccolo servizio, che gli ho reso. Ah! sì, ma dove diavolo ho ficcato quella lettera?
   D'Àrtagnan riflettè un istante e si avvicinò all'attaccapanni ov'erano appesi i suoi vecchi abiti, vi cercò la sua giubba dell'anno 1648, e siccome era un giovane ordinato d'Àrtagnan, la trovò appesa al chiodo. Frugò nella tasca e ne trasse una lettera: era proprio quella di Aramis.
   « Signor d'Àrtagnan, gli diceva, voi sapete che ho avuto querela con un gentiluomo che mi ha dato l'appuntamento per questa sera, in piazza Reale; siccome io sono di chiesa e so che l'affare potrebbe nuocermi se mettessi a parte del mio segreto un altro che non sia un amico fidato come voi, così vi scrivo perchè mi serviate da padrino.
   « Voi entrerete per la via Nuova Santa Caterina ; sotto il secondo fanale a destra, troverete il vostro avversario. Io sarò col mio sotto il terzo fanale.
   « Tutto per voi,
   « Aramis ».
   Questa volta non c'era nemmeno l'addio.
   D'Àrtagnan cercò di raccogliere i suoi ricordi; era andato all'appuntamento, vi aveva incontrato l'avversario indicato, del quale non aveva mai saputo il nome, gli aveva regalato un grazioso colpo di spada al braccio, poi si era accostato ad Aramis, che gli veniva incontro per conto suo, avendo già compiuta la sua bisogna.
   — È terminato, aveva detto Aramis. — Credo d'averlo ucciso l'insolente. Ma, caro amico, se avete bisogno di me, voi sapete che vi sono molto affezionato.
   Al che Aramis gli aveva dato una stretta di mano ed era sparito sotto i portici.
   Quindi non sapeva maggiormente dov'era Aramis di quanto sapesse dov'erano Athos e Porthos e la cosa cominciava a diventare piuttosto imbarazzante, quando gli parve sentire il rumore d'un vetro che s'infrange nella sua camera.
   Pensò subito al sacco che era sullo scrittoio e si slanciò nel gabinetto. Non si era ingannato; nel punto in cui entrava dalla porta, un uomo entrava dalla finestra.
   — Ah ! miserabile ! — gridò d'Àrtagnan, prendendo quell'uomo per un ladro, e dando di piglio alla spada.
   — Signore, — gridò l'uomo, — in nome del cielo, rimettete la spada nel fodero e non mi uccidete senza ascoi'