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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   staffiere con una ricevuta per riscuoterlo alla cassa delle pensioni, ma gli era stato risposto : « Che lo Stato non aveva più danaro per l'abate Scarron ». Allorché lo staffiere portò questa risposta a Scarron, si trovava da lui il duca di Longueville, che si offrì di dargli doppia pensione in confronto di quella che gli sopprimeva il Mazarino ; ma l'astuto gottoso non voleva accettare. Fece tanto bene le cose che alle quattro dopo mezzogiorno tutta la città sapesse il rifiuto del cardinale. Era appunto giovedì, giorno di ricevimento in casa dell'abate; vi andò una folla di persone, e il ministro fu bersagliato per tutta la città.
   Athos incontrò nella Saint Honoré due gentiluomini che non conosceva, a cavallo come lui, seguiti da uno staffiere a.1 par di lui, che percorrevano pure la stessa strada. Uno di essi portò la mano al cappello e disse :
   — Non sapete, signore, che quel bietolone di Mazarino ha soppresso la pensione al povero Scarron ? !
   — Questa cosa è stravagante, — disse Athos, salutando a sua volta i due cavalieri.
   — Si vede che siete dei galantuomini, signore, — rispose lo stesso signore che aveva già rivolto la parola ad Athos, — e quel Mazarino è un vero flagello.
   — Ohimè ! signore, — rispose Athos, — non lo dite a me.
   E si separarono con molti complimenti.
   — Ciò viene a proposito, in quanto che noi dobbiamo andarvi questa sera, — disse Athos al visconte; — faremo i nostri complimenti a quel pover'uomo.
   — Ma chi è questo signor Scarron che fa commuovere tutta Parigi? — domandò Raoul, — è qualche ministro disgraziato ?
   — Oh! mio Dio, no, visconte, — rispose Athos, — è semplicemente un piccolo gentiluomo di molto spirito che dev'esserre caduto in disgrazia del cardinale per aver scritto qualche quartina contro di lui.
   — Come, i gentiluomini scrivono versi? — domandò ingenuamente Raoul, — io credevo che fosse un degradarsi.
   — Sì, mio caro visconte, — rispose Athos ridendo, — quando se ne scrivono di brutti ; ma quando se ne compon gono di belli, questo ci fa onore. Osservate però il signor di Kotron, — continuò Athos col tono di chi vuol dare un consiglio salutare ; —io credo che sia meglio non farne.
   — Ma allora, — domandò Raoul, — quel signor Scarron è poeta?