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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 204 --
   — Oh, no ! — rispose Scarron, — vi comprometterei di troppo.
   — Voi avete dunque delle risorse che noi non conosciamo.
   — Domanderò in prestito alla regina.
   — Ma Sua Maestà non ha nulla, — rispose Aramis; — non vive ella sotto il regime della comunità ?
   Il Coadiutore si volse e sorrise ad Aramis, facendogli colla punta del dito un segno amichevole, e dicendogli :
   — Perdono, mio caro abate, voi siete in indugio, bisogna che vi faccia un regalo.
   — Di che? — chiese Aramis.
   — Di un cordone di cappello.
   Ciascuno si volse dal lato del Coadiutore, che si cavò di tasca un cordone di seta d'una forma singolare.
   — Ah ! ma, — disse Scarron, — è una fionda quella !
   — Appunto, — rispose il Coadiutore, — un segnale di fronda e tutto si fa alla fronda. Madamigella Paulet, ho un ventaglio per voi alla fronda. D'Henry, vi insegnerò il mio mercanti di guanti che fa dei guanti alla fronda; ed a voi, Scarron, il mio fornaio con un credito illimitato, fa dei pani alla fronda eccellenti.
   Aramis prese il cordone e lo annodò intorno al suo cappello. In quel punto si aperse di nuovo la porta, e lo staffiere annunziò ad alta voce:
   — Madama la duchessa di Chevreuse!
   Al nome di madama di Chevreuse tutti si alzarono.
   Scarron diresse vivamente la sua sedia dal lato della porta. Raoul arrossì. Athos fece un segno ad Aramis, che s'andò a rannicchiare nel vano d'una finestra.
   In mezzo ai rispettosi complimenti che l'accolsero alla sua venuta, la duchessa cercava visibilmente qualcheduno o qualche cosa. Infine distinse Raoul, ed i suoi occhi divennero scintillanti; vide Athos, e si fece pensierosa; s'accorse di Aramis appiattato nel vano della finestra, e dietro il suo ventaglio fece un impercettibile moto di sorpresa.
   — A proposito, — diss'ella, come per allontanare le idee che la invasavano suo malgrado, — come sta quel povero Voiture? Lo sapete, Scarron?
   — Come! il signor Voiture è malato? — domandò il signore che aveva parlato ad Athos nella via Saint-Honoré, — e che ha dunque ancora?
   — Ha voluto spassarsela a giocar senza aver cura di far prendere dal suo staffiere delle camicie di ricambio, —