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__disse Athos ad alta voce, — ed io troviamo incomparabile.
Raoul rimase qualche tempo vicino a loro, poi andò a confondersi col gruppo di madama di Chevreuse, a cui s'erano avvicinate madamigella Paulet da un lato, e madamigella di Scudéry dall'altro.
__ Ebbene, per mio conto, — disse il coadiutore, — io
mi permetto di non essere affatto del parere del signor di Scudéry; io trovo al contrario, che il signor di Voiture è un poeta, ma un poeta puro. Le idee politiche gli mancano completamente.
— Così, dunque? — domandò Athos.
— A domani, — disse precipitosamente Aramis.
— A che ora? ': — Alle sei.
— Dove?
— A Saint Mandé.
— Chi ve l'ha detto ?
— Il conte di Rochefort.
Qualcuno s'avvicinò.
— E le idee filosofiche? Erano quelle che mancavano a quel povero Voiture. Io mi schiero dalla parte del signor Coadiutore: poeta puro.
—¦ Sì, certamente, in poesia era prodigioso, — disse Ménage, — e perciò la posterità, sempre ammirandolo, gli rimprovererà una cosa, e cioè d'aver usato nella costruzione del versq una grande licenza; egli ha ucciso la poesia senza saperlo.
— Ucciso, è proprio la parola adatta, — disse Scudéry.
— Ma che capolavori quelle sue lettere, — disse madama di Chevreuse.
— Oh ! sotto questo rapporto, — disse madamigella di Scudéry, — è una vera persona illustre.
— È vero, — replicò la signorina Paulet, — ma finché tratta il genere faceto, poiché nel genere epistolare serio fa compassione, e se non dice le cose nude e crude, voi converrete che le dice molto male.
— Ma voi converrete almeno che nella burla è inimitabile.
— Sì, certamente, — riprese Scudéry toccandosi i mustacchi; — però trovo che la sua comicità è forzata e la sua lepidezza è troppo familiare. Osservate la sua Lettera del Carpione al Luccio.
— Senza dire, — riprese Ménage, — che le sue mi-