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Madamigella Paulet era già partita, madamigella di Scudéry partiva.
— Visconte, — disse Athos, rivolgendosi a Raoul, — seguite madama la duchessa di Chevreuse; pregatela che vi faccia la grazia di accettare la vostra mano per discendere, e discendendo ringraziatela.
La bella Indiana s'avvicinò a Scarron per accomiatarsi da lui.
— Ve n'andate di già? — diss'egli.
— Me ne vado quasi per ultima, come vedete. Se avete delle nuove del signor di Voiture, e se sono buone sopratutto, fatemi il piacere di inviarmele domani.
— Oh! adesso, — disse Scarron, — egli può morire.
— Com'è possibile, — disse la fanciulla dagli occhi vellutati.
— Senza dubbio, il suo panegirico è fatto.
E tutti si lasciarono ridendo, la fanciulla si voltava a guardare il povero paralitico con interessamento, e questi la seguiva con due occhi amorosi.
Poco dopo i gruppi si diradarono. Scarron fece finta di non avvedersi che alcuni dei suoi ospiti s'erano parlato 'misteriosamente, ch'erano venute delle lettere per molti, e che la sua serata sembrava avere uno scopo misterioso, che era tutt'altro che letteratura, colla quale però avevano menato gran rumore. Ma che importava a Scarron? Ora si poteva censurar liberamente in casa sua; da quel mattino, siccome aveva detto, non era più Vammalato della regina.
In quanto a Raoul egli aveva effettivamente accompagnata la duchessa fino alla carrozza, nella quale ella aveva preso posto, dandogli a baciare la sua mano; poscia, per uno dei folli capricci che la rendevano tanto adorabile, e 6opratutto pericolosa, l'aveva preso tutto ad un tratto per il capo, e l'aveva baciato in fronte, dicendogli:
— Visconte, che i miei voti e questo bacio vi portino felicità !
Indi l'aveva respinto ed aveva ordinato al cocchiere di andare al palazzo di Luynes. La carrozza era partita; madama di Chevreuse aveva fatto al giovine un ultimo segno dalla portiera, e Raoul era risalito tutto sconvolto. Athos comprese che cos'era successo, sorrise e gli disse:
— Venite, visconte, è tempo di ritirarvi; voi partite domani per l'armata del principe; dormite bene la vostr'ul-tima notte di cittadino.