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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   , in5 La Ramée; — ma Vostra Altezza non vi ha mai esC'at<> seriamente.
   — riprese il duca, — debbo confessarcelo ; forse è una pazzia, non dico di no, ma di quando in quando vi
   Sempre con uno dei vostri quaranta mezzi, monsi-
   o-nor©? #
   °__Certamente, — rispose il duca.
   ____ Monsignore, dacché siamo all'effusione di cuore, ditemi uno di quei quaranta mezzi inventati da Vostra Altezza.
   ._ Volentieri, —disse il duca. — Grimaud, datemi il pasticcio.
   •— Ascolto, — disse La Ramée, rovesciandosi sul suo seggiolone, alzando il bicchiere e socchiudendo l'occhio per vedere il sole attraverso il rubino liquido che conteneva. • Il duca gettò uno sguardo sull'orologio. Mancavano ancora dieci minuti a suonare le sette.
   Grimaud portò il pasticcio davanti al principe che prese un coltello colla lama d'argento per levarne iì coperchio ; ma La Ramée, che temeva accadesse qualche disgrazia a quel pezzo magnifico, passò al duca il suo coltello che aveva la lama di ferro.
   — Grazie, caro La Ramée, —disse il duca prendendo il coltello.
   — Ebbene, monsignore, — disse il bargello, — questo mezzo famoso qual è?
   — Occorre che jri dica, — riprese il duca, — quello sul quale io contai ai più, quello che avevo risolto di impiegare per primo?
   — Sì, quello, — disse La Ramée.
   — Ebbene, — riprese il duca scavando il pasticcio con una mano e descrivendo coll'altra dei circoli col suo coltello, — speravo .dapprima di avere per custode un bravo giovine come voi, signor La Ramée.
   — Bene ! — disse La Ramée; — voi l'avete monsignore. Seguitate.
   — E me ne congratulo teco.
   La Ramée s'inchinò.
   # -— Dicevo a me stesso, — continuò il principe, — se arrivo ad avere vicino a me un buon giovine come La Ramée, procurerò di fargli raccomandare da qualche mio amico, col quale ignorerà le mie relazioni, un uomo che mi eia