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   Subito uno degli uomini che attendevano discese nella fossa, attaccò sotto le spalle di Grimaud l'estremità d'una corda, e gli altri due che ne-tenevano i capi opposti tras sero ad essi Grimaud.
   — Discendete, monsignore, — disse l'uomo che era nella fossa; — non v'ha che una quindicina di piedi di distanza ed il terreno è molle.
   Il duca era già all'opera. Ma per lui la faccenda era molto più difficile perchè non aveva più il bastone per sostenersi ; bisognava discendere colla forza dei polsi e delle mani, e discendere da un'altezza di circa cinquanta piedi. Noi però l'abbiamo detto, il duca era svelto, vigoroso e pieno di sangue freddo; in meno di cinque minuti si trovò all'estremità della corda come gli aveva detto il gentiluomo, non era più che a quindici piedi da terra. Abbandonò l'appoggio che lo sosteneva e cadde in piedi senza farsi alcun male.
   Subito si mise a salire il pendio della fossa, alla sommità del quale trovò Rochefort. I due altri gentiluomini gli erano ignoti. Grimaud, svenuto, era legato sul suo cavallo.
   — Signori, — disse il principe, — vi ringrazierò più tardi; ma al presente non v'è un istante da perdere. In cammino dunque, in cammino ! Chi mi ama, mi segua !
   E si slanciò sul suo cavallo, partì al gran galoppo, respirando appena, e gridando con un'espressione di gioia che non si potrebbe descrivere :
   — Libero!... libero!... libero!...
   XXYI.
   D'Artagnan arriva a proposito.
   D'Artagnan riscosse a Blois la somma che Mazarino, col desiderio di rivederlo presso di lui, si era deciso ad assegnarli per i suoi futuri servigi.
   Da Blois a Parigi non vi erano che quattro giornate per un cavaliere ordinario. D'Artagnan arrivò verso le quattro pomeridiane del terzo giorno alla barriera San Dionigi. Una volta non ne avrebbe impiegati più di due. Noi abbiamo visto, che Athos, partito tre ore dopo di lui, era arrivato ventiquattro ore prima.