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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 233 --
   planchet aveva perduto l'abitudine delle marcie forzate;
   d'Àrtagnan gli rimproverò la sua fiacchezza.
   e__Eh^ caro signore! quaranta leghe in tre giorni mi
   t)are che non ci sia da lamentarsi per un mercante di mandorle tostate.
   __Ti sei fatto veramente mercante, Planchet, e conti seriamente, ora che ci siamo trovati, di vegetare nel tuo
   negozio ?
   _ Ohimè ! — disse Planchet, — voi solo siete fatto proprio per la vita attiva. Vedete il signor Athos, chi direbbe che è quell'intrepido amante d'avventure che abbiamo conosciuto Ora vive da vero gentiluomo di campagna. Badate bene signore, è proprio vero che la miglior cosa da desiderarsi è un'esistenza tranquilla.
   __Ipocrita ! — -disse d'Àrtagnan, — osserva che ti avvicini a Parigi, e ricordati che c'è una forca e una corda preparata che t'attende!
   Infatti, giunti a quel punto della conversazione i due viaggiatori si trovarono alle porte della città.
   Planchet abbassava il cappello pensando che stava per passare in quelle contrade nelle quali era molto conosciuto, e d'Àrtagnan rialzava i mustacchi, rammentandosi che Porthos doveva aspettarlo nella contrada Tiquetonne.
   Pensava ai mezzi di fargli dimenticare la sua signoria di Bracieux e le cucine omeriche di Pierrefonds.
   Voltando l'angolo della contrada Montmartre, vide, ad una delle finestre dell'albergo della Cabrinola, Porthos, vestito di un superbo giustacuore azzurro, tutto ricamato in argento, che sbadigliava da slogarsi la mascella, in modo che i passanti contemplavano con una certa ammirazione rispettosa quel gvitiluomo così bello e così ricco, che sembrava molto annoiato della sua ricchezza e della sua magnificenza.
   Per altro appena d'Àrtagnan e Planchet ebbero voltato l'angolo della contrada, Porthos li aveva riconosciuti e si pose a gridare:
   — Eh! d'Àrtagnan! sia lodato Iddio! siete voi!
   — Buon giorno, caro amico ! — rispose d'Àrtagnan.
   Un piccolo crocchio di allocchi si formò subito intorno
   ai cavalli che gli stallieri dell'albergo tenevano per la briglia, e intorno ai cavalieri che discorrevano con indifferenza ; ma quando d'Àrtagnan aggrottò le ciglia e Planchet fece due o tre gesti malintenzionati e ben compresi dagli astanti, la folla si dissipò, quantunque poco prima stesse facendosi