Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 1) ', Alessandro Dumas (padre)

   

Pagina (242/271)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (242/271)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 236 --
   quelle visite d'etichetta, che si facevano armati sino j,i denti.
   - Infatti, — disse Porthos guardando allontanarsi compiaciuto il suo antico lacchè, — voi avete ragione, Mouston ci basterà, Mouston ha molta bella presenza.
   D'Artagnan sorrise.
   — E voi, — disse Porthos, — non vi vestite di nuovo?
   — No, resto come sono.
   — Ma siete tutto imbrattato di sudore e di polvere, ed i vostri stivaloni sono tutti infangati.
   — Questa trascurata montatura di viaggio farà prova della mia premura per recarmi agli ordini del cardinale.
   In quel punto ritornò Mousqueton coi tre cavalli belli e bardati. D'Artagnan si pose in sella come se riposasse da otto giorni.
   — Oh ! — disse a Planchet, — il mio spadone..
   — Io, — disse Porthos mostrando una piccola spada di parata coll'elsa tutta dorata, ¦— ho la mia spada di Corte.
   — Prendete la vostra draghinassa, amico mio.
   — E perchè?
   — Non ne so nulla, ma prendetela mio caro, date retta a me.
   — Mouston, dammi la mia draghinassa, — disse Porthos.
   — Ma questo è un apparato da guerra, signore ! — disse costui; — andiamo a fare una campagna? Allora, ditemelo pure senz'altro, prenderò anch'io le mie precauzioni.
   — Voi sapete, o Mouston, — riprese d'Artagnan, — che con noi le precauzioni sono sempre buone. 0 voi non avete buona memoria, o vi siete dimenticato che noi non abbiamo l'abitudine di passare le notti in balli e in serenate.
   — Ohimè! è vero, — disse Mousqueton, armandosi da capo a' piedi, — me l'ero dimenticato.
   Partirono a passo molto rapido e giunsero al Palazzo Cardinale verso le sette e un quarto.
   C'era molta gente nelle vie, poiché era il dì di Pentecoste, e costoro guardavano passare con stupore quei due cavalieri, dei quali uno era tanto ben messo che sembrava uscisse da una scatola, e l'altro tutto polveroso che sembrava lasciasse allora il campo di battaglia.
   Mousqueton attirava pure l'attenzione degli allocchi sfaccendati e siccome allora il romanzo di Don Chisciotte era in voga, taluno diceva che era Sancio Pancia che, dopo aver perduto il suo padrone, ne aveva trovati due.
   Giungendo in anticamera, d'Artagnan si trovò fra per-