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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 253 --
   — Aramis, — grid๒ Athos, — non tirate!
   — Ah, ah! siete voi, Aramis? — disse Porthos.
   E gett๒ la sua pistola. Aramis respinse la sua nelle fonde e ripose la spada nel fodero.
   — Figlio mio ! — disse Athos, stendendo la destra a d'Artagnan.
   Era il nome che gli dava altre volte nei momenti di tenerezza.
   — Athos! — disse d'Artagnan, torcendosi le mani, — voi dunque li difendete ? Ed io aveva giurato di ricondurlo morto o vivo ! Ah ! sono disonorato !
   — Uccidetemi, — disse Athos, scoprendosi il petto, se il vostro onore ha bisogno della mia morte.
   — Oh ! disgraziato che sono ! che grande sventura ! — esclam๒ d'Artagnan, — non c'era che un uomo al mondo che poteva fermarmi e bisogna proprio che la fatalitเ metta quest'uomo sulla mia strada ! Ah ! che dir๒ al cardinale ?
   — Gli direte, o signore, — rispose una voce che dominava il campo di battaglia, — che aveva inviato contro di me gli unici due uomini capaci di rovesciarne quattro, di lottare corpo a corpo senza svantaggio contro il conte de La Fere ed il cavaliere d'Herblay, e di non arrendersi che a cinquanta uomini.
   — Il principe ! — dissero ad un punto Athos ed Aramis, facendo un movimento per smascherare il duca di Beaufort, mentre d'Artagnan e Porthos facevano dal canto loro un passo indietro.
   — Cinquanta cavalieri! — mormorarono d'Artagnan e Porthos.
   — Guardatevi d'intorno, o signori, se ne dubitate, — disse il duca.
   D'Artagnan e Porthos guardaronsi intorno; erano infatti interamente avviluppati da una truppa d'uomini a cavallo.
   — Al rumore del vostro combattimento, o signori, ho creduto che foste venti uomini, e sono tornato indietro con tutti quelli che mi circondavano, stanco di fuggire e desideroso io pure di snudare un poco la spada: non eravate che due.
   — S์, monsignore, — soggiunse Athos; — ma voi lo diceste, due che ne valgono venti.
   — Animo, signori, le vostre spade, — disse il duca.