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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 260 --
   tendo picchiare alla porta di strada; — ma non aprite che a persone conosciute.
   Gervasia andò a vedere, e rispose :
   — È il signor presidente Blancmesnil.
   — Allora, soggiunse Broussel, — non vi è alcun inconveniente, aprite.
   — Ebbene, — disse il presidente entrando, — cosa vi hanno fatto, mio caro Broussel? Ho sentito dire che poco mancò foste assassinato!
   — Il fatto sta che, secondo ogni probabilità, qualche cosa è stata tramata contro la mia vita, — rispose Broussel con una indifferenza che parve stoica.
   — Mio povero amico! sì, hanno voluto incominciare da voi; ma verrà il tiro anche per ciascuno di noi; non potendo vincere in massa, cercheranno distruggere gli uni dopo gli altri.
   — Se riesco a levarmi dal pericolo, — disse Broussel, — voglio schiacciarli essi pure sotto il peso della mia parola.
   — Vi ristabilirete, — rispose Blancmesnil, — e per far loro pagar cara questa aggressione.
   Fu bussato di nuovo. Blancmesnil guardò dalla finestra, ed esclamò:
   — Il coadiutore}
   — Il signor coadiutore! — replicò Broussel; — oh, mio Dio ! aspettate che gli vada incontro !
   — Ebbene! mio caro Broussel, — disse il coadiutore entrando, — che cosa vi è accaduto? Si parla di agguato, d'assassinio? Buon giorno, signor Blancmesnil. Qui recandomi presi con me un medico, e ve lo conduco.
   — Ah! signore, quanto vi sono grato! è vero, fui crudelmente rovesciato e calpestato sotto i piedi dei moschettieri del re.
   — Dite del cardinale, — riprese il coadiutore, — dite del Mazarino. Ma noi gli*faremo scontare tutto ciò, siate tranquillo. Non è vero, signor Blancmesnil?
   Blancmesnil s'inchinò, allorché la porta s'aprì tutto ad un tratto, spinta da uno staffiere. Lo seguiva uno staffiere in gran livrea che annunziò ad alta voce:
   — Monsignore il duca di Longueville.
   — Come? — esclamò Broussel, — il duca qui? Quale onore per me ! ah ! monsignore !
   — Vengo a lamentarmi, signore, — disse il duca, — sul