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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   _ 7 —
   — Che volete dire, Aramis?
   — Cile la Piazza Reale è il seguito della strada ma^ra di Vendómois e non altro.
   •— Come! i nostri amici...
   — Sono diventati i nostri più pericolosi nemici, o Athos, credetemelo. Diffidiamo di essi, e voi sopratutto diffidatene.
   — Oh, mio caro d'Herblay !
   — E chi vi assicura che d'Artagnan non abbia gettata sopra di noi la sua disfatta e non ne abbia avvertito il cardinale? Chi vi assicura che il cardinale non approfitterà di questo ritrovo per farci arrestare?
   — E che! Aramis, supporreste che d'Artagnan, che Porthos potessero prestar mano ad una simile infamia?
   — Avete ragione, mio caro conte, tra amici questa sarebbe un'infamia; ma tra nemici non è che un'insidia.
   Athos incrociò le braccia e lasciò cadere la sua bella testa sul petto.
   — Che volete, Athos! — disse Aramis, — gli uomini son fatti così, e non hanno sempre vent'anni. Noi abbiamo ferito crudelmente quell'amor proprio che dirige ciecamente le azioni di d'Artagnan. Egli è stato vinto. Non l'avete udito disperarsi sulla strada maestra? In quanto a Porthos, la sua baronia dipendeva forse dalla riuscita di quest'affare. Ebbene! egli ci ha incontrati sulla sua strada e non sarà barone forse neanche questa volta. Chi vi dice che questa famosa baronia non dipenda da questo famoso abboccamento di questa 6era? Prendiamo le nostre precauzioni, Athos.
   — Ma se essi vi andassero 6enz'armi, che vergogna per noi, Aramis!
   — Oh, state tranquillo, mio caro, .io vi dico che non sarà così. D'altronde noi abbiamo una scusa, noi arriviamo da un viaggio, e siamo ribelli !
   — Una scusa a noi ! Bisogna che prevediamo il caso in cui noi avremo bisogno d'una scusa di fronte a d'Artagnan, di fronte a Porthos ! Oh, Aramis, Aramis, — continuò Athos crollando tristemente il capo, — sull'anima mia, voi mi rendete il più infelice degli uomini. Voi disingannate un cuore che non è morto interamente all'amicizia! Badate, preferirei, ve lo giuro, che me lo strappassero dal petto. Andatevi come volete, Aramis, io vi andrò disarmato.
   — No, no, perchè non vi lascerei andare in tal modo. Non è più un uomo, non è più Athos, non è più il conte de