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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 8 - -
   la Fere che voi tradireste con una simile debolezza, è un intero partito al quale voi appartenete e che conta sopra di voi.
   — Che si faccia come voi dite, —• rispose tristemente Athos.
   E continuarono in silenzio il loro cammino. Appena giunti dalla strada del Pas-de-la-Mule ai cancelli della piazza deserta, allo sboccare della contrada Santa Caterina, videro 6otto l'arcata tre cavalieri.
   Erano d'Artagnan e Porthos che cavalcavano avviluppati nei loro mantelli rialzati sulle spade. Li seguiva Plan-chet col moschetto appoggiato alla coscia.
   Vedendo d'Artagnan e Porthos, Athos ed Aramis discesero da cavallo.
   I primi fecero altrettanto. D'Artagnan osservò che i tre cavalli, invece di essere tenuti da Bazin, erano attaccati agli anelli delle arcate. Ordinò a Planchet di fare come Bazin.
   Allora si avanzarono gli uni verso gli altri, seguiti dai loro staffieri, e si salutarono cortesemente.
   — Dove vi piace che noi ragioniamo, o signori? — disse Athos, che s'avvide che molte persone si fermavano guardandoli, come se si fosse trattato di uno di quei famosi duelli, ancora vivi nella memoria dei Parigini, e sopratutto di coloro che abitavano la Piazza Reale.
   — Il cancello è chiuso, — disse Aramis, — ma se a que sti signori piace il fresco sotto gli alberi ed una solitudine inviolabile, ne prenderò la chiave al palazzo di Rohan, ed ivi staremo a meraviglia.
   D'Artagnan immerse lo sguardo nell'oscurità della piazza, e Porthos arrischiò la testa tra le sbarre per scandagliare le tenebre.
   — Se preferite un altro posto, signori, — disse Athos colla sua voce nobile e persuasiva, — scegliete voi pure.
   — Questo posto, se il signor d'Herblay può procurarsi la chiave, è il migliore terreno possibile.
   II cavaliere d'Herblay 6Ì allontanò subito, avvertendo Athos di non rimaner solo così a portata di d'Artagnan e di Porthos; ma colui al quale dava un tale consiglio non fece che sorridere sdegnosamente, e fece un passo verso i suoi amici, che restarono tutti e due al loro posto. Aramis era andato effettivamente a bussare al palazzo di Rohan; ricomparve bentosto con un uomo che diceva ;
   Lo giurate, signore?