Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 2) ', Alessadro Dumas (padre)

   

Pagina (11/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (11/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 9 - -
   — Tenete, — disse Aramis dandogli un luigi.
   — Ah ! voi non volete giurare, mio gentiluomo ! — diceva il portinaio crollando la testa.
   — Eh, non c'è nulla da giurare; — disse Aramis. — Io vi assicuro soltanto che questi signori qui convenuti a. quest'ora sono nostri amici.
   — Certamente, — dissero freddamente Athos, Porthos e d'Artagnan.
   D'Artagnan aveva inteso il colloquio e aveva compreso.
   — Vedete? — diss'sgli a Porthos.
   — Cos'è che devo vedere.
   — Che non ha voluto giurare.
   — Giurar che cosa?
   — Quell'uomo voleva che Aramis gli giurasse che noi non andavamo sulla Piazza Reale per batterci.
   — E Aramis non ha voluto giurare?
   — No.
   — Attenti, allora.
   Athos non perdeva di vista i due interlocutori. Aramis aprì la porta e si tirò da parte perchè potessero entrare d'Artagnan e Porthos. Entrando, d'Artagnan impegnò l'impugnatura della sua spada nel cancello e fu costretto di aprire il suo mantello. Aprendolo scoperse il calcio luccicante delle sue pistole, sulle quali si rifletteva un raggio di luna.
   — Vedete, — disse Aramis, toccando con una mano la spalla del conte ed indicando coli'altra le armi che il guascone portava alla sua cintura.
   — Ohimè ! pur troppo ! — disse Athos con un profondo sospiro.
   Ed entrò per il terzo, Aramis entrò l'ultimo e chiuse il cancello dietro di sè. I due staffieri rimasero di fuori; ma come se essi pure diffidassero l'uno dell'altro, restarono a qualche distanza.