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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 20 - -
   costrutto di nervi e di muscoli l'aveva colpito d'ammirazione.
   Egli andava perciò accelerando sempre più il passo del suo cavallo, a dispetto delle osservazioni di Oliviero, e seguendo un ameno sentiero che conduceva ad una chiatta e che accorciava d'una lega il cammino, per quanto almeno
   10 avevano assicurato; allorché, giungendo sulla sommità d'una collina, si trovò di faccia il fiume. Una piccola comitiva di uomini a cavallo costeggiava il fiume e stava per imbarcarsi.
   Raoul non dubitò un istante che quelli non fossero gentiluomini della sua scorta; mandò un grido di richiamo, ma era ancora troppo lontano per essere inteso; allora benché
   11 suo cavallo fosse molto stanco, lo mise al galoppo; ma un'ondulazione del terreno gli tolse presto di vista i viaggiatori, e quando giunse su d'una buona altura, la chiatta aveva lasciata la sponda e vogava verso l'altra riva.
   Raoul, vedendo di non poter giungere in tempo per passar sulla chiatta assieme ai viaggiatori, si fermò per attendere Oliviero. In quel momento si intese un grido che sembrava venisse dal fiume. Raoul si volse dal lato d'onde veniva quel grido, e ponendosi la mano sugli occhi abbagliati dal sole cadente, gridò:
   — Che vedi tu, Oliviero, là in fondo?
   Risuonò un secondo grido ancora più penetrante del primo.
   — Ah ! signore, — disse Oliviero, la corda della chiatta si ruppe, ed il battello s'allontana dalla spiaggia. Ma cosa diavolo vedo nell'acqua che si dibatte?
   — Sì, davvero, — gridò Raoul, fissando i suoi sguardi verso un punto del fiume splendidamente illuminato dai raggi del sole ; un cavallo, un cavaliere !
   — Essi affondano ! — esclamò a sua volta Oliviero.
   Era vero, e Raoul pure aveva acquistata la certezza ch'era successo un sinistro e che un uomo si annegava. Allentò il freno al suo cavallo, gli cacciò gli speroni nel ventre, e l'animale oppresso dal dolore e sentendo che lo si spingeva proditoriamente verso il fiume, saltò sopra una specie di parapetto che circondava lo scaricatoio, e cadde nel fiume facendo zampillare da lungi dei flutti di spuma.
   — Ah, signore, — gridò Oliviero, — che cosa fate? Signore, mio Dio!
   Raoul dirigeva il suo cavallo verso l'infelice in pericolo. Del resto quell'esercizio gii era famigliare. Allevato sulle