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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   vita che per poco non aveva perduta, l'altro ringraziando Dio d'aver già vissuto abbastanza per fare qualchecosa che 6Ìa gradito al suo protettore.
   Quanto ad Oliviero, egli era il solo uomo non soddisfatto del tutto dell'azione del suo padrone. Egli torceva le maniche e le falde del suo giustacuore, pensando che una fermata a Compiègne gli avrebbe risparmiato, non soltanto l'accidente al quale era appena sfuggito, ma ancora la flussione di petto e l'infreddatura che dovevano naturalmente esserne il risultato.
   XXXIII.
   La Scaramuccia.
   Il soggiorno a Noyon fu breve e ciascuno vi passò la notte in un profondo sonno. Raoul aveva raccomandato di svegliarlo se fosse giunto Grimaud, ma Grimaud non arrivò.
   I cavalli gustarono certamente moltissimo le otto ore di assoluto riposo e l'abbondante strame che fu loro somministrato. Il conte di Guiche fu svegliato alle cinque del mattino da Raoul che venne ad augurargli il buon giorno. Fecero colazione in fretta ed alle sei avevano già fatto due leghe.
   La conversazione del giovine conte era la più interessante per Raoul. Quindi Raoul ascoltava molto ed il conte narrava sempre. Allevato a Parigi, dove Raoul non era stato che una volta ; alla Corte ; che Raoul non aveva mai veduta ; le sue follie da paggio ; due duelli che aveva già incontrati, a dispetto degli editti e sopratutto malgrado il suo aio, erano tutte cose della massima curiosità per Raoul. Raoul non era stato che dal signor Scarron; nominò a Guiche le persone che vi aveva vedute. Guiche conosceva tutti: madama di Neuillan, madamigella d'Aubigné, madamigella di Scudéry, madamigella Paulet, madama di Chevreuse. Egli scherzava su tutte con molto spirito, e Raoul temeva che deridesse anche madama di Chevreuse, per la quale sentiva una vera e profonda simpatia; ma fosse istinto, fosse affezione per la duchessa, ne disse tutto il bene pos-