Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 2) ', Alessadro Dumas (padre)

   

Pagina (27/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (27/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 25 - -
   sibile. A quegli elogi l'amicizia di Kaoni Vej'so il conte raddoppiò.
   Poi, sull'argomento delle galanterie e degli ^mori, sotto questo rispetto pure, Bragelonne aveva più da ascoltare che da dire. Perciò ascoltò, e gli parve di vederi' attraverso tre o quattro avventure abbastanza trasparenti che, come lui, il conte nascondeva un segreto in fondo al cuore.
   De Guiche come abbiamo detto era stato allevato alla corte, e gli intrighi di tutte quelle corti gli erano noti. Era la corte di cui Raoul aveva tanto inteso parlare dal conte de La Fere; soltanto aveva molto cambiato fisionor mia dal tempo in cui Athos stesso l'aveva vista. Tutta la narrazione del conte di Guiche fu nuova, dunque pel suo compagno di viaggio. Il giovane conte maldicente e spiritoso, passò in rivista tutta l'alta società; raccontò gli antichi amori della signora di Longueville con Coligny, il duello di costui alla Piazza Reale, duello che gli fu tanto fatale, e che la signora di Longueville osservò attraverso un'imposta di finestra; i suoi nuovi amori col principe di Marsillac, che ne era geloso, si diceva, tanto da voler uccidere tutti, compreso l'abate d'Herblay, il suo direttore; gli amori del principe di Galles con Madamigella, che fu chiamata più tardi la grande Madamigella, tanto celebre in seguito pel suo matrimonio segreto con Lauzun. La regina stessa non fu rispettata, ed il cardinale Mazarino ebbe pure la sua parte di beffe.
   La giornata passò rapida come un'ora. L'aio del conte, buon compagnone, uomo di mondo, sapiente fino ai denti, come diceva il suo allievo, rammentò parecchie volte a Raoul la profonda erudizione e la facezia spiritosa e arguta di Aramis; ma in quanto alla grazia, alla delicatezza, ed alla nobiltà delle apparenze, nessuno al mondo poteva esser paragonato al conte di La Fere.
   I cavalli più risparmiati del giorno prima, si fermarono verso le quattro di sera ad Arras. Si avvicinavano al teatro della guerra, e risolsero di fermarsi in quella città sino al domani, poiché delle bande di spagnuoli approfittavano talvolta della notte per fare spedizioni fino nei dintorni di Arras. L'armata francese occupava da Pont-à-Marc sino a Valenciennes, volgendosi sopra Doucin. Si diceva che il Principe in persona, fosse a Béthune.
   L'armata nemica si stendeva da Cassel a Courtray, e siccome commetteva ogni sorta di ladrocini e di violenze, i poveri abitanti delle frontiere lasciavano le loro abitazioni