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incontro ai due giovani, mentre gli altri tre terminavano di svaligiare i due viaggiatori, poiché i giovani, avvicinandosi, invece di uno, videro due corpi stesi sul terreno.
Alla distanza di dieci passi .il conte de Guiche tirò pei primo, ma sbagliò il suo avversario; lo spagnuolo che veniva incontro a Raoul tirò egli pure, e Raoul sentì al braccio sinistro un dolore simile ad un colpo di scudiscio. A quattro passi tirò il suo colpo, e lo spagnolo, colpito in mezzo al petto stese le braccia e cadde a rovescio sulla groppa del suo cavallo che fuggì e lo trascinò. In quel mentre Raoul vide attraverso ad una nube la canna d'un moschetto diretta verso di lui. Gli venne in mente la raccomandazione d'Athos: con un movimento rapido come il fulmine fece impennare il suo cavallo, il colpo partì... Il cavallo fece un salto da un lato, cadde con tutte e quattro le gambe e cadendo impegnò la gamba di Raoul sotto di sè.
Lo spagnuolo si slanciò, prendendo il moschetto per la canna onde spaccare la testa di Raoul colla sua specie di clava. Sventuratamente la posizione del visconte non gli permetteva nè di sfoderare la spada, nè di levare le pistole ; vide il calcio proteso al disopra del suo capo e stava per chiudere gli occhi, allorché de Guiche con un salto piombò sullo spagnuolo, e gli pose la pistola alla gola gridando :
— Arrendetevi, o siete morto!
Il moschetto cadde dalle mani del soldato, che si arrese all'istante. De Guiche chiamò uno dei suoi staffieri, pose sotto la sua sorveglianza il prigioniero con ordine di abbruciargli le cervella se faceva un moto per fuggire, saltò da cavallo, si avvicinò a Raoul.
— Parola d'onore! signore, — disse Raoul ridendo, sebbene la sua pallidezza lasciasse travedere l'inevitabile commozione di un primo incontro, — voi pagate subito i vostri debiti e non avete voluto essermi obbligato per molto tempo. Senza di voi, — aggiunse ripetendo le parole del conte di Guiche, — io sarei morto, tre volte morto.
— Il mio nemico, prendendo la fuga, — rispose de Guiche, — mi lasciò libero di venire in vostro aiuto; ma voi siete gravemente ferito? Vi veggo tutto insanguinato.
— Credo, — soggiunse Raoul, — d'avere qualche cosa, come una graffiatura al braccio. Aiutatemi a cavarmi da sotto il mio cavallo, poscia, lo spero, nulla si opporrà alla continuazione del nostro cammino.