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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 33 - -
   vimento, partirono di nuovo © spronarono vivamente i cavalli verso Grency.
   Avevano percorso più d'una lega e già distinguevano* le prime case del villaggio, i tetti delle quali, ricoperti di tegole rossastre spiccavano' distintamente sotto gli alberi verdi che le circondavano, allorché videro venire incontro sopra una mula, un povero monaco, che al suo largo cappello ed alla sua tunica di lana grigia, presero per un frate Agostiniano. Questa volta sembrava che la combinazione loro inviasse quel che cercavano.
   Si avvicinarono al monaco.
   Era un uomo dai ventidue ai ventitré anni, ma le pratiche ascetiche lo avevano in apparenza invecchiato. Era pallido, non di quel pallor austero che è una bellezza, ma d'un giallo bilioso; i suoi corti capelli, che sorpassavano appena il cerchio che il cappello gli tracciava intorno alla fronte, erano d'un biondo pallido, ed i suoi occhi azzurro chiaro sembravano privi di sguardo.
   — Signore, -— disse Raoul colla sua solita urbanità, — siete ecclesiastico?
   — Perchè mi chiedete ciò ? — rispose lo straniero con impassibilità quasi incivile.
   Lo straniero spronò la sua mula e continuò il suo viaggio.
   De Guiche, con un balzo saltò a terra e gli sbarrò la strada.
   — Rispondete, signore, — diss'egli, — vi abbiamo interrogato civilmente, ed ogni domanda ha diritto di risposta.
   — Io sono libero, suppongo, di dire o di non dire chi sono alle due prime persone che incontro e che hanno il capriccio d'interrogarmi.
   De Guiche represse a stento la sua viva brama di rompere le ossa al monaco.
   — Dapprima, — disse, facendo uno sforzo su sè stesso, — noi non siamo le due prime persone venute ; il mio amico ohe vedete è il visconte di Bragelonne ed io sono il conte di Guiche. E poi non è per capriccio che vi facciamo questa domanda ; poiché vi è un uomo ferito e morente, che invoca i conforti religiosi. Se siete prete vi ordino di venire in nome dell'umanità a soccorrere quest'uomo; se non lo siete è un'altra cosa. Vi avverto, in nome della cortesia, che voi sembrate assolutamente ignorare, che voglio punire la vostra insolenza.
   U pallore del monaco divenne livido, e sorrise d'un modo
   Dumas. Venti anni dopo. — II
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