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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 36 - -
   cisamente la stessa sensazione alla vista di quell'uomo, quando disse: « Perchè mi domandate ciò? » e quando mi guardò.
   _ Allora ve ne dolete di non averlo tagliato in due
   come il vostro serpente !
   _ In fede mia, quasi quasi direi di sì, — disse Raoul.
   In quella arrivarono in faccia al piccolo albergo, e videro dall'altro lato il corteggio del ferito guidato dal signor d'Arminges. Due uomini portavano il moribondo, il terzo teneva i cavalli a mano.
   I giovani incalzarono i cavalli.
   — Ecco il ferito, — disse de Guiche, passando vicino al frate agostiniano; — abbiate la bontà di sollecitarvi un poco, signor monaco.
   Raoul s'allontanò dal frate per tutta la larghezza della strada e passò volgendo il capo altrove con ripugnanza.
   Allora furono i due giovani che precedettero il confessore invece di seguirlo. Andarono incontro al ferito e gli annunziarono questa buona notizia. Questi si sollevò per guardare nella direzione indicata e vide il monaco che si avvicinava affrettando il passo della sua mula, e ricadde nella sua lettiga col volto rischiarato da un raggio di gioia.
   — Ora, — dissero i giovani, — noi abbiamo fatto tutto quanto abbiamo potuto per voi, e siccome abbiamo fretta di raggiungere l'armata del Principe, così continueremo la nostra strada; voi ci scuserete non è vero, signore? Ora, si dice prossima una battaglia, e non vorremmo giungere il giorno dopo.
   — Andate, miei giovani signori, — disse il ferito, — e siate benedetti tutt'e due per la vostra pietà. Voi, infatti, avete fatto per me, come l'avevate detto, tutto ciò che potevate fare; io non posso che ripetervi un'altra volta: Dio vi conservi, voi e coloro che vi hanno cari.
   — Signore, — disse de Guiche al suo aio, — noi andiamo avanti; ci raggiungerete sulla strada di Cambrin.
   L'oste stava sulla porta ed aveva tutto preparato, letto, bende e filacce, ed un palafreniere era andato a cercare qualche medico a Lene, la città più vicina.
   — Bene, — disse l'albergatore, sarà fatto tutto ciò che desiderate; ma, non vi fermate, o signore, per medicare la vostra ferita? — continuò rivolgendosi a Bragelonne.
   — Oh ! la mia ferita non è nulla, — rispose il visconte — e vi sarà tempo di occuparmene alla prossima fermata ; siate soltanto cortese se vedeste passare un cavaliere, e se