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Venti anni dopo (volume 2)
Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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__U viecont© di Bragelonne? — disse l'oste.
_ Appunto.
Allora siete voi che vi chiamate Grimaud ?
Il viaggiatore fece 6egno di sì.
— Ebbene, — soggiunse l'oste, — il vostro padrone era ancora qui un quarto d'ora fa; egli pranzerà a Mazin-garbe e dormirà a Cambrin.
Quanto dista da qui Mazingarbe?
— Due leghe e mezza.
— Grazie .
Grimaud, sicuro di raggiungere il padrone prima di sera, parve più tranquillo, si asciugò la fronte e si versò un bicchier di vino che bevette silenziosamente.
Aveva deposto il bicchiere sulla tavola e si disponeva a riempirlo una seconda volta, allorché un grido terribile uscì dalla camera dov'erano il monaco ed il moribondo.
Grimaud saltò subito in piedi e disse:
— Che cos'è ciò, e da dove viene quel grido?
— Dalla camera del ferito, — rispose l'oste.
— Di qual ferito? — chiese Grimaud.
— L'antico carnefice di Béthune che fu assassinato da alcuni partigiani spagnuoli, che si portò qui e che in questo punto si confessa ad un frate Agostiniano : pare che soffra molto.
— L'antico carnefice di Béthune? —: mormorò Grimaud richiamando alla mente le sue rimembranze; — un uomo dai cinquantacinque ai sessantanni, grande, vigoroso, bruno, capelli e barba nera ?
— Appunto, eccettuato che la sua barba si fece grigia ed i capelli bianchi.
— Lo conoscete? — domandò l'o6te.
— L'ho veduto una volta, — soggiunse Grimaud, la cui fronte si offuscava al quadro che gli presentava quella rimembranza.
La donna era corsa tutta tremante, e disse a suo marito :
— Hai inteso?
— Sì, — rispose l'oste, guardando con inquietudine dal lato della porta.
In quella s'intese un grido meno forte, ma seguito da un gemito lungo e prolungato. I tre si guardarono in faccia tremando.
— Bisogna vedere che cos'è, — disse Grimaud.
— • Lo si direbbe il grido d'un uomo che si strozzi, — mormorò l'oste.
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