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— Il signor visconte sa che io non celio mai.
__ Sì nia 60 Pure ^ signor conte di La Fere ha , 't0 ohe voi resterete al mio fianco e che Oliviero ritornerà
Parigi. Io eseguirò gli ordini del signor conte. a___Non in questa circostanza, signore.
__ Vorreste disobbedirmi, per caso ?
— Sì, signore, perchè è necessario.
__Dunque persistete?
___ Sì, parto; siate felice, signor visconte.
E Grimaud s'inchinò e si volse verso la porta per uscire. Raoul, furibondo ed inquieto nel contempo, gli corse incontro e lo trattenne per un braccio.
— Grimaud, — gridò, — rimanete, lo voglio !
— Allora, — disse Grimaud, — voi volete che lasci uccidere il conte.
Grimaud s'inchinò nuovamente e fece per uscire.
— Grimaud, amico mio, — disse il visconte, — voi non partirete così, voi non mi lascerete in una simile inquietudine. Grimaud parla, parla, in nome del cielo.
E Raoul, vacillando, cadde su d'un seggiolone.
— Io non posso dirvi che una cosa, signore, poiché il segreto che voi mi domandate non è mio. Voi avete incontrato un monaco, non è vero?
— Sì.
I due giovani si guardarono in volto colmi di spavento.
— L'avete condotto presso il ferito?
— Sì.
— Aveste il tempo di ben osservarlo?
— Sì.
— E lo riconoscereste se mai lo incontraste?
— Oh, sì, lo giuro, — disse Raoul..
—- Anch'io, — disse de Guiche.
— Ebbene, se per caso lo incontraste, — soggiunse Grimaud, — in qualsiasi luogo, sulla pubblica strada, in una contrada, in una chiesa, dovunque fosse o foste voi, saltategli addosso e schiacciatelo senza misericordia, senza pietà, come fareste d'una vipera, d'un serpente, d'un aspide; schiacciatelo e non lo lasciate che quando sarà morto ; finché vive, sono in pericolo le vite di cinque cavalieri.
E senz'aggiungere una parola, Grimaud approfittò della sorpresa e del terrore, in cui aveva piombato coloro che lo ascoltavano, per slanciarsi fuori dell'appartamento.
— Ebbene ! conte, — disse Raoul, rivolgendosi a Guiche,