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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 62 - -
   Grammont doveva tenere l'estrema sinistra, e si doveva appoggiare a Méricourt; il duca di Chatillon formava il centro ; infine il principe, che formava l'ala destra, resterebbe davanti a Aunay.
   L'ordine di battaglia dell indomani doveva essere lo stesso di quello delle posizioni del giorno prima. Ciascuno, risvegliandosi, si troverebbe sul terreno in cui doveva manovrare.
   Il movimento si eseguì nel più profondo silenzio e colla maggior precisione. Alle dieci ognuno teneva la sua posizione. Alle dieci e mezza il principe visitò i posti e diede gli ordini per l'indomani.
   Erano soprattutto raccomandate tre cose ai capi, i quali dovevano scrupolosamente osservare che fossero eseguite dai soldati. La prima, che i diversi corpi si guarderebbero bene, prima di marciare, che la cavalleria e la fanteria fossero sulla stessa linea e che ciascuno occupasse i suoi intervalli.
   La seconda di non caricare che al passo.
   La terza di lasciar tirare pel primo il nemico.
   Il principe diede il conte di Guiche a suo padre, e ritenne al suo fianco Bragelonne; ma i due giovani domandarono di passar quella notte assieme, e ciò fu loro accordato.
   Fu innalzata una tenda per loro vicina a quella del maresciallo.
   Benché la giornata fosse stata faticosa, né l'uno né l'altro avevano sonno.
   D'altronde è una cosa grave e imponente anche per i vecchi soldati, la vigilia di una battaglia; con maggior ragione lo sarà per due giovani che stavano per veder quel terribile spettacolo per la prima volta.
   Alla vigilia d'una battaglia si pensa a mille cose fino allora dimenticate.
   Alla vigilia di una battaglia gli indifferenti diventano amici, e gli amici diventano fratelli.
   Non occorre dire che se uno possiede in fondo al cuore qualche tenero sentimento, questo sentimento raggiunge naturalmente il più alto grado di esaltazione che possa raggiungere.
   Bisogna credere che ciascuno de' due giovani provasse qualche sentimento simile, poiché da lì ad un momento ognuno d'essi sedette ad una estremità della tenda e si posero a scrivere sulle ginocchia.
   T capitoli furono lunghi, le quattro pagine si coprirono