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D'Artagnan riempì e vuotò in un batter d'occhio il suo bicchiere; Porthos ed Aramis vuotarono i loro.
In un momento le quattro bottiglie furono vuote. Si sarebbe detto che i convitati avevano premura di far divorzio coi loro pensieri occulti. Quest'eccellente specifico dissipò in un momento fin la più piccola nube che potesse rimanere nel fondo dei loro cuori. I quattro amici si posero a parlar più forte, senz'attendere che uno avesse finito per incominciar l'altro, ed a prendere ciascuno sulla tavola la sua posizione preferita.
Di lì a poco, enorme a dirsi, Aramis slacciò due fibbie della sua casacca; vedendo questo, Porthos slacciò tutte le sue.
Le battaglie, i colpi dati e ricevuti furono l'argomento della conversazione iniziale.
Indi passarono alle sorde lotte sostenute contro colui che ora chiamavano il gran cardinale.
— Davvero! — disse Aramis ridendo, — ecco molti elogi prodigati ai morti, diciamo ora un poco male dei vivi. Io vorrei un po' parlare di Mazarino. È permesso?
— Sempre, — rispose d'Artagnan, scoppiando dal ridere', — sempre; narrate la vostra istoria, ed io applaudirò se è buona.
— Un gran principe, — disse Aramis, — del quale Mazarino cercava l'alleanza, fu invitato da questi ad inviargli la lista delle condizioni, mediante le quali voleva fargli i'onore di accordarsi con lui. Il principe, che aveva qualche ripugnanza a trattare con un simile tanghero, a malincuore fece la lista e gliela mandò. Sulla lista vi erano tre condizioni che spiacevano a Mazarino; questi allora fece offrire al principe di rinunziarvi per diecimila scudi.
— Ah ! ah ! ah ! — esclamarono i tre amici, — non era caro, e non v'era a temere d'esser preso in parola. Che fece il principe?
— Inviò subito cinquantamila lire a Mazarino pregandolo di non iscrivergli mai più, e gliene offrì ventimila di più se s'impegnava a non parlargli più.
— Che fece Mazarino? Se ne offese? — chiese il conte de La Fere.
— Fece bastonare il messaggero? — disse Porthos.
— Accettò la somma? —1 disse d'Artagnan.
— Avete indovinato, d'Artagnan, — disse Aramis,
E tutti scoppiarono in risa tanto clamorose che l'oste
Dumas. Venti anni dopo. — il