—- 212 —
canto. Ora ei aprono le porte, e fra cinque minuti essi saranno qui.
_ Laporte, — disse la regina, — se metteste uno dei
vostri figli al posto del re, noi potremo partire nel frattempo.
— Se Sua Maestà lo comanda, — -ulsse Laporte, — i miei figli al pari di me, sono al servizio della regina.
— No, per carità, — disse d'Artagnan, — poiché se qualcuno di loro conosce Sua Maestà e s'accorge del sotterfugio, tutto sarà perduto.
— Voi avete ragione, signore, avete sempre ragione, — disse Anna d'Austria. — Laporte mettete a letto il re.
Laporte pose il re, tal quale trovavasi, bello e vestito, nel letto, poi lo coprì con le coperte fin sulle spalle. La regina, curvatasi su lui, lo baciò in fronte.
— Mostrate di dormire, Luigi, — diss'ella.
— Sì, ma non voglio che alcuno di coloro mi tocchi.
— 8ire, io sarò presente, — disse d'Artagnan, — e vi garantisco che il primo che avesse tale audacia la pagherebbe con la vita.
— Ed ora che s'ha da fare? — domandò la regina, — perchè li sento.
— Signor Laporte, andate loro incontro, e raccomandate di nuovo il silenzio. Madama, aspettate là alla porta. Io sto al capezzale del re, pronto a morir per lui.
Laporte uscì, la regina stette ritta vicino alla tappezzeria, d'Artagnan si cacciò dentro le cortine... Poi s'udì il passo sordo e misurato d'una gran folla di uomini; Anna stessa sollevò la cortina ponendosi un dito sulla bocca.
Vedendo la regina, tutti si fermarono rispettosi.
— Entrate, signori, entrate, — disse la regina.
Vi fu in tutti coloro un moto d'esitanza che somigliava a vergogna: si aspettavano la resistenza, credevano d'esser contrastati, di dover spezzare i cancelli e rovesciare le guardie, mentre i cancelli s'erano aperti da soli, ed il re, almeno ostensibilmente non aveva al capezzale altre persone che sua madre.
Coloro che stavano davanti balbettarono e tentarono di indietreggiare.
— Entrate dunque, signori, giacché la regina lo permette. Allora uno più ardito degli altri, osò varcare la soglia, e s'avanzò piano piano, sulla punta dei piedi. Tutti gli altri lo imitarono, e la camera s'empiè, poco a poco, e con tal silenzio come se coloro fossero i più umili e più