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— Riconoscete la carrozza? — domandò al sergente.
— No.
— Guardate lo stemma.
Il sergente accostò la lanterna al riquadro.
— È quella del signor Coadiutore, — disse egli.
— Zitto, è in buona armonia con madama di Guémenée.
Il sergente si mise a ridere.
— Aprite la porta, — diss'egli. — So chi è.
Poi accostandosi alla portiera abbassata aggiunse:
— Buon divertimento, monsignore.
— Imprudente! — esclamò d'Artagnan, -— mi farete scacciare.
La porta cigolò sui cardini e d'Artagnan, vedendo la strada aperta, frustò a tutto spiano i cavalli che partirono di gran trotto. Cinque minuti dopo avevano raggiunta la carrozza del cardinale.
— Mousqueton, — gridò d'Artagnan, — alzate gli sportelli della carrozza di Sua Maestà.
— È lui, — disse Porthos.
— Travestito da cocchiere! — esclamò Mazarino.
— E con la carrozza del Coadiutore ! — disse la regina.
— Corpo di Dio ! monsou d'Artagnan, — gridò Mazarino, — voi valete quant'oro pesate.
LVI.
Come d'Artagnan e Porthos guadagnarono l'uno due-
centodiciannove e l'altro duecentoquindicx luigi a vender paglia.
Mazarino voleva partire sull'istante per San Germano, ma la regina dichiarò che avrebbe aspettato le persone alle quali avea dato appuntamento. Offrì però al cardinale il posto di Laporte. Il cardinale accettò e passò da una carrozza all'altra.
Non senza motivo s'era sparsa la voce che il re dovesse in quella notte abbandonare Parigi; dieci o dodici persone avean saputo della cosa dalle sei di sera e, per prudenti che fossero, non aveano potuto dar gli ordini della partenza senza che la cosa traspirasse alquanto.