— 217 —.
D'altra parte ognuna di quelle persone aveva due o trainici che s'interessavano, e siccome teneasi per fermo che j, regina abbandonasse Parigi con divisamenti di orribile ve^* detta, ognuna di esse aveva avvertito amici e parenti; si<,u che il segreto si diffuse come un razzo per tutte le coi, trade di Parigi.
La prima carrozza che arrivò dopo quella della regina, fu la carrozza del principe, e vi stavano il signor di CondC*' la principessa e la principessa vedova, tutte e due sv% gliate nel cuor della notte e ignare di quanto accadesse.
La seconda conteneva il duca d'Orléans, madama la duchessa, la gran madamigella, e l'abate de la Rivière, inseparabile favorito e consigliere intimo del principe.
La terza conteneva il signor di Longueville e il principe di Conti, fratello e cognato del principe. Posero piedi a terra, s'appressarono alla carrozza del re e della regina e presentarono i loro omaggi a Sua Maestà. La regina cacciò lo sguardo sin nel fondo della carrozza, la cui portiera era rimasta aperta, e la vide vuota.
— Ma dov'è madama di Longueville? — domandò.
— Ma sì, dov'è mia sorella ? — domandò il principe.
— Madama di Longueville è ammalata, — rispose il duca, — e mi incaricò delle sue scuse con Vostra Maestà.
Anna lanciò un rapido sguardo a Mazarino, che rispose con un impercettibile cenno del capo.
— Che ne dite? — domandò la regina.
— Dico che è un ostaggio dei parigini, — rispose il cardinale.
— Perchè non è venuta ? — chiese sommesso il principe suo fratello.
— Zitto, — rispose, — avrà senza dubbio le sue buone ragioni.
— Ah, ella ci perde, — mormorò il principe.
— Ella ci salva, — disse Conti.
Le carrozze arrivarono in gran numero. Il maresciallo de La Meilleraie, il maresciallo di Villeroy, Guitaut, Ville-quier, Comminges, facevan parte della fila ; i due moschettieri giunsero a loro volta coi cavalli di d'Artagnan e di Porthos per mano.
D'Artagnan e Porthos 6Ì posero in sella. Il cocchiere di Porthos sostituì d'Artagnan sulla serpe della carrozza reale. Mousqueton fe' le veci del cocchiere, rimanendo ritto in piedi, per ragioni a lui note, simile all'antico autome-donte.