Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 2) ', Alessadro Dumas (padre)

   

Pagina (220/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (220/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 218 —.
   La regina, benché fosse occupata in mille minuzie, cercava cogli occhi d'Artagnan, ma il Guascone s'era già immerso nuovamente tra la folla colla sua abituale prudenza.
   — Facciamo l'avanguardia, — disse d'Artagnan a Porthos, — e pensiamo noi a procurarci dei buoni alloggi, se no nessuno baderà ai fatti nostri. Sono stanco morto.
   — Ed io, — disse Porthos, — casco dal sonno. E dire che non abbiamo avuto la minima battaglia. È proprio vero che i Parigini sono sciocchi.
   — Non sarebbe meglio dire che noi slam piuttosto scaltri? — disse d'Artagnan.
   Può darsi.
   — E la vostra mano come sta?
   — Meglio, ma credete che lo teniamo questa volta?
   — Che cosa ?
   — Voi, il vostro grado, ed io il mio titolo?
   Parola d'onore! ci scommetterei, quasi. D'altronde, se fingeranno di non ricordarsi, rinfrescherò io la loro memoria.
   — Si sente la voce della regina, — disse Porthos, — credo che domandi di montar a cavallo.
   — Oh! essa lo vorrà, ma...
   — Ma, che cosa?
   — Ma il cardinale non vuole. Signori, — continuò d'Artagnan, rivolgendosi ai due moschettieri, — accompagnate la carrozza della regina, e non abbandonate le portiere. Noi andremo a far preparare gli alloggi.
   E d'Artagnan spronò verso San Germano, accompagnato da Porthos.
   — Partiamo, signori ! — disse la regina.
   E la carrozza reale si pose in via seguita dalle altre carrozze e da più di cinquanta cavalieri. Giunsero senza alcun sinistro a San Germano ; discendendo dal predellino la regina, trovò il principe che attendeva ritto e col capo scoperto in atto di porgerle la mano.
   — Quale risveglio per i Parigini ! — disse Anna d'Austria raggiante.
   — È la guerra, — disse il principe.
   — Ebbene, sia la guerra. Non abbiamo con noi il vincitore di Rocroy, di Nordlingen e di Lens?
   Il principe s'inchinò in segno di ringraziamento.
   Erano le tre del mattino. La regina entrò per la prima