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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   —- 222 —
   età, ben coperto ai piedi, che avrebbe mosso invidia al re, se il re non avesse già dormito sì bene nel suo.
   D'Artagnan a nessun costo volle scomporre il suo letto per Porthos, ma mediante quattro luigi che questi gli contò, acconsentì che Porthos dormisse vicino a lui.
   Pose la 6pada al capezzale, le pistole ai fianchi, stese il mantello ai piedi, collocò il cappello sul mantello, e si sdraiò voluttuosamente sulla paglia che scricchiolava. E già carezzava i dolci sogni generati dal possesso di duecentodiciannove luigi guadagnati in un quarto d'ora, quando una voce che rimbombò alla porta della sala, gli fé' dare un balzo.
   — Signor d'Artagnan ! — gridava la voce, — signor d'Artagnan?
   — Qui, qui! — disse Porthos.
   Porthos calcolava che se l'amico se ne andasse, ei resterebbe padrone di tutto il letto. Un ufficiale si accostò.
   D'Artagnan si sollevò sul gomito.
   — Siete voi il signor d'Artagnan ? — diss'egli.
   — Io: che volete?
   — Vengo a cercarvi.
   — A nome di chi?
   — A nome di Sua Eminenza.
   — Dite a monsignore che sto per dormire e lo consiglierei di fare altrettanto.
   — Sua Eccellenza non dorme e non dormirà, e vi domanda subito subito.
   — Che il diavolo strangoli Mazarino che non sa dormire a 6UO tempo! — mormorò d'Artagnan. — Che cosa vorrà da me? Che contasse farmi capitano? In questo caso gli perdonerei.
   Ed il moschettiere s'alzò borbottando, pigliò spada, cappello, pistola, ferraiuolo, e seguì l'ufficiale, mentre Porthos, rimasto 6olo ed unico possessore del letto, studiavasi imitare le belle disposizioni del suo amico.
   — Monsou d'Artagnan, — disse il cardinale scorgendo colui ch'egli aveva fatto disturbare sì male a proposito, — non ho dimenticato con che zelo m'avete servito, e voglio darvene una prova.
   — Buono ! — pensò d'Artagnan, cominciamo benissimo.
   Mazarino guardò il moschettiere, la sua faccia era raggiante.
   — Ah, monsignore...