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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 223 —.
   -— Signor d'Artagnan, avete proprio voglia d'essere capitano?
   — Sì, monsignore.
   — E il vostro amico ha voglia ancora d'essere barone?
   — Credo che in questo punto si sogni d'esserlo.
   — Allora, — disse Mazarino, traendo dal portafogli la lettera già mostrata a d'Artagnan, — prendete questo dispaccio e andate in Inghilterra.
   D'Artagnan guardò la busta: era senza indirizzo.
   — Non posso sapere a chi la devo consegnare?
   — Arrivando a Londra lo saprete; a Londra solamente strapperete la prima sopraccoperta.
   — E quali sono le mie istruzioni?
   . — Obbedire appuntino a quegli cui la lettera è indirizzata.
   D'Artagnan stava per fare nuove domande, quando Mazarino aggiunse:
   — Partite per Boulogne, troverete alle Armi d'Inghilterra. un giovane gentiluomo di nome Mordaunt.
   — Sì, signore, e che devo fare di questo gentiluomo ?
   — Seguirlo dove vi condurrà.
   D'Artagnan guardò stupefatto il ministro.
   -—• Eccovi istruito, — disse Mazarino, — andate!
   — Andate! si fa presto a dirlo, — ripigliò d'Artagnan, — ma per andare ci vuol del danaro, ed io non ne ho.
   — Ah, —- soggiunse Mazarino grattandosi l'orecchio, —-voi dite che non avete denaro ?
   — No, monsignore.
   — Ma quel diamante che vi diedi ieri sera?
   — Desidero conservarlo come ricordo di Vostra Eminenza.
   Mazarino sospirò.
   — La vita è cara in Inghilterra, monsignore, e specialmente come inviato straordinario.
   — Ohibò ! — disse Mazarino, — è un paese molto sobrio e che vive con semplicità dopo la rivoluzione; ma non importa.
   Aprì un cassetto e prese una borsa.
   —• Che ne dite di questi mille scudi ?
   D'Artagnan protese smisuratamente il labbro inferiore.
   Dico, monsignore, che è poco, perchè certo non partirò
   solo.
   —- La penso anch'io, — rispose Masarino; — il signor