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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 232 —.
   che ha ricevuto, ed osservate quale dignità gli ha improntato sul viso la sua prodezza abituale.
   Mousqueton era al terzo cielo, ed avrebbe abbracciato d'Artagnan se lo avesse osato; frattanto si riprometteva di farsi uccidere per lui, se l'occasione si fosse presentata.
   — Mandate via questo gaglioffo, Raoul, — disse d'Artagnan, — poiché se è codardo, si disonorerà un giorno o l'altro.
   — Il signore dice che sono un vigliacco, — esclamò Oliviero, — perchè egli l'altro giorno ha voluto battersi con un alfiere del reggimento di Grammont, ed io mi sono rifiutato di accompagnarlo.
   — Signor Oliviero, uno staffiere non deve mai disubbidire, — disse severamente d'Artagnan.,
   E tirandolo in disparte:
   — Tu hai fatto bene, diss'egli se il tuo padrone aveva torto, ed ecco uno scudo per te; ma se per oaso egli è insultato e tu non ti fai tagliare a pezzi vicino a lui, ti taglio la lingua e ti pesto la faccia. Tienlo bene a mente.
   Oliviero s'inchinò, e si mise lo scudo in tasca.
   — Ora, mio caro Raoul, il signor du Vallon ed io partiamo come ambasciatori; non vi dirò che cosa andiamo a fare per l'ottima ragione che non lo so nemmeno io; ma se avete bisogno d'un qualche cosa, scrivete a Maddalena Torquaine alla Capretta, via Tiquetonne, e traete su quella cassa come su quella di un banchiere, con un po' di riguardo però, che non credeste mai la fosse munita come quella del signor d'Emery.
   Ed abbracciato il suo pupillo per interim, lo passò alle robuste braccia di Porthos, che lo sollevarono da terra e lo tennero per un istante sospeso sul nobile cuore del formidabile gigante.
   — Animo, — disse d'Artagnan, — in viaggio.
   E partirono per Boulogne, ove verso sera fermarono i cavalli madidi di sudore e bianchi di spuma.
   Dieci passi lontani dal luogo ove ristettero prima di entrare in città, stava un giovane vestito di nero che pareva aspettare qualcuno, e che al primo vederli comparire avea fissati gli occhi su loro. D'Artagnan gli si avvicinò e poiché quegli non cessava di guardarlo:
   — Ehi, amico, — gli disse, — non mi garba gran fatto d'essere squadrato da capo a piedi.
   — Signore, — cominciò il giovane senza rispondere a