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voi siete stato mandato da Enrichetta; qualunque sia la notizia ohe mi portate, parlate con franchezza.
— Sire, Cromwell è arrivato stanotte a Newcastle.
— Ah ! — seguitò il re, — per combattermi ?
— No, per comprarvi.
— Che dite?
— Dico, sire, che è ancora in credito l'armata scozzese di quattrocentomila sterline.
— Per un soldo arretrato, lo so. Da un anno i miei bravi e fedeli Scozzesi si battono per l'onore.
Il conte de La Fere sorrise.
— Or bene, sire, quantunque l'onore sia bella cosa, si sono stancati di battersi per esso, e stanotte vi han venduto per duecentomila lire, cioè per la metà di quanto è loro dovuto.
— Impossibile! — esclamò Carlo, — gli Scozzesi vendere il loro re per duecentomila lire?
— Gli ebrei hanno ben venduto il Ioto Dio per trenta denari.
— E chi è quel Giuda che ha steso l'infame contratto?
— Il conte di Loeven.
— Ne siete certo signore ?
— L'ho inteso con le mie orecchie.
Il re mandò un profondo sospiro come se il suo cuore si frangesse, e lasciò cadere la testa fra le mani.
— -Sì, gli Scozzesi! — diss'egli, — gli Scozzesi che ho chiamati miei fedeli; gli Scozzesi a cui mi sono affidato, quando potevo fuggire ad Oxford ; gli Scozzesi miei compa-triotti ! Gli Scozzesi miei fratelli ! Ma ne siete certo signore ?
— Sdraiato dietro la tenda del conte di Loeven, di cui ho sollevato la tela, ho tutto veduto ed udito.
— E quando deve consumarsi quest'odioso mercato?
— Stamattina. E quindi vede bene Vostra Maestà, che non c'è tempo da perdere.
— Per fare che cosa, giacché dite che sono venduto?
— Per attraversare la Tyne, arrivare in Iscozia e raggiungere lord Montrose.
— E che dovrei fare in Iscozia? Una guerra da avventuriero? una tal guerra è indegna d'un re.
— L'esempio di Roberto Bruce vi assolve, sire. _
— No, noftè troppo tempo ch'io combatto: se mi hanno venduto, mi diano in potere del nemico, e la vergogna eterna ricada su loro.
— Sire, — disse Athos, — forse così deve agire un re