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Vostra Maestà a far prontamente la sua scelta, perchè non abbiamo tempo da perdere.
— Ma se accetto, la morte o almeno la prigionia sarà il premio del mio liberatore.
— Ma avrà l'onore di aver salvato il suo re! — esclamò de Winter.
Il re guardò-il suo vecchio amico colle lagrime agli occhi, staccò il nastro dell'ordine del Santo Spirito, che portava per far onore ai due francesi che l'accompagnavano e lo mise al collo di Winter che ricevette in ginocchio quel vistoso segno d'amicizia e di fiducia del suo sovrano.
— È giusto, — disse Athos, — egli è da più tempo di noi al servizio del re.
Il re sentì quelle paroole e si volse colle lagrime agli occhi.
— Signori, aspettate un momento, ho da regalare un nastro anche a ciascuno di voi.
Quindi andò vicino a un armadio ov'erano chiusi i 6uoi ordini onorifici, e prese due nastri dell'ordine della giarrettiera.
— Questi ordini non possono essere per noi, — disse Athos.
— E perchè, signore? — domandò Carlo.
— Questi ordini sono quasi reali e noi non siamo che semplici gentiluomini.
— Passate in rassegna tutti i troni della terra, — disse il re, — e trovatemi due cuori più generosi dei vostri. No, no, voi non vi rendete giustizia, signori, ma io sono qui per effettuarla. In ginocchio, conte.
Athos s'inginocchiò, il re gli passò il nastro dà sinistra a destra come d'u60, ed alzando la spada, in vece della for-mola abituale: Vi faccio cavaliere, siate valoroso, fedele e leale, disse:
— Voi siete valoroso, fedele e leale, vi faccio cavaliere, signor conte.
Indi volgendosi verso Aramis:
— A vostro turno, signor cavaliere, — diss'egli.
E la stessa cerimonia incominciò colle stesse parole, mentre de Winter aiutato dagli scudieri, staccò la corazza di rame, per offrir maggior bersaglio per il re.
Poi, quando Carlo ebbe finito con Aramis, come aveva fatto con Athos, li abbracciò tutti e due.
— Sire, — disse de Winter, che, di froute ad una grande